LE SITUAZIONI DI RISCHIO IDRO-GEOLOGICO ALL’ESAME DELLA CONFERENZA PERMANENTE
Dalla disamina del territorio è emerso come nelle testate delle valli e nelle zone intermedie i movimenti franosi nell’ultimo anno abbiano interessato i versanti tagliati da strade e come parziale sia stato il ripristino della viabilità dell’entroterra
Nella mattinata del 29 ottobre si è tenuta, presso questa Prefettura, la riunione della Sezione Terza della Conferenza Permanente – Sezione che si occupa di ambiente, territorio ed infrastrutture – al fine di esaminare lo stato dei corsi d’acqua e le condizioni dei versanti stradali e ferroviari interessati dal rischio idrogeologico. All’incontro, presieduto dal Viceprefetto Vicario Reggente in sede vacante di Imperia Anna Aida Bruzzese, hanno partecipato i responsabili provinciali del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, della Capitaneria di Porto, del Corpo Forestale dello Stato, rappresentanti dell’Amministrazione Provinciale e dei Comuni della provincia, dell’Ufficio Dogane, della Motorizzazione Civile, dell’Agenzia dell’Entrate e dell’ANAS, di Rete Ferroviaria Italiana, della Direzione Territoriale del Lavoro e del Provveditorato Interregionale delle Opere Pubbliche della Liguria.
L’iniziativa in argomento, che rappresenta ormai un appuntamento annuale, è motivata dalla particolare vulnerabilità del territorio imperiese sotto il profilo idro-geologico ed assume un rilievo ancor più significativo nell’attuale contesto dove, anche alla luce dei recenti eventi alluvionali genovesi, il tema del monitoraggio delle situazioni di potenziale rischio è fondamentale per individuare e/o per incrementare forme di prevenzione.
La ricognizione relativa alle condizioni dei corsi d’acqua e dei versanti interessati dai movimenti franosi è stata effettuata tra la fine di settembre e l’inizio di questo mese: la Capitaneria di Porto ha esaminato gli aspetti relativi alla foce di rivi e torrenti, il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco si è soffermato sulle situazioni di criticità che potrebbero riguardare nuclei abitati ed il Corpo Forestale dello Stato ha sviluppato gli ulteriori aspetti, dalle condizioni delle arginature alla presenza della vegetazione e del materiale lapideo negli alvei e delle discariche lungo dei corsi d’acqua.
Dalla disamina del territorio è emerso come nelle testate delle valli e nelle zone intermedie i movimenti franosi nell’ultimo anno abbiano interessato i versanti tagliati da strade e come parziale sia stato il ripristino della viabilità dell’entroterra – pesantemente danneggiata dagli eventi alluvionali del dicembre 2013 – gennaio 2014. Sono stati, infatti, effettuati per larga parte “interventi tampone” ( lavori di somma urgenza ) per consentire nuovamente la percorribilità delle strade, anche con riduzione delle careggiate o con limitazioni alla circolazione, mentre la realizzazioni di lavori per interventi strutturali risulta parte in corso di aggiudicazione e in parte ancora in attesa di finanziamenti.
Accanto a questa problematica della fragilità dei versanti, è stata posta l’attenzione sulla ripulitura della rete idrica minore dalla vegetazione soprattutto in corrispondenza dei centri abitati. Ai sensi della vigente normativa, infatti, detta vegetazione deve essere tagliata e trasportata in discarica, dal momento che non può essere abbruciata sul posto. Atteso che il conferimento in discarica comporta maggiori oneri per gli Enti Locali che appaltano i lavori in argomento, nelle riunione è emersa la necessità di verificare, d’intesa con gli organi competenti, la possibilità di individuare altre forme di smaltimento della vegetazione, in considerazione delle preminenti finalità di prevenzione al rischio esondazione che l’attività riveste. Analogamente è stato posto il problema della rimozione del materiale litoide che si è depositato e che può costituire una riduzione della sezione degli alvei, atteso che lo stesso non può essere asportato ed utilizzato direttamente, ad esempio, per il ripascimento dei litorali.
A completamento della disamina sui corsi d’acqua e sulle loro criticità, inoltre, è stato rappresentato come gli alvei di alcuni torrenti, specie nella zona di Ponente della provincia, siano ridotti a causa di discariche abusive di materiale terroroso segnalate all’Autorità Giudiziaria insieme a occupazioni abusive e fenomeni, sia pure circoscritti, di abusivismo edilizio nelle zone di riassetto fluviale.
Il quadro delineato era volto a fornire una situazione aggiornata ai Sindaci e ai responsabili della Provincia, dell’ANAS e di RFI, nell’ottica di sensibilizzare i soggetti competenti a disporre interventi manutentivi – anche nel breve termine – ovvero a pianificare i lavori ritenuti necessari per ovviare alle situazioni di rischio, sviluppando, inoltre, sinergie tra gli Enti coinvolti a vario titolo, in modo da acquisire indirizzi operativi, individuare percorsi e, ove possibile, soluzioni condivise.
Proficuo è stato il confronto tra i partecipanti alla Conferenza Permanente, anche se alcuni amministratori locali hanno rappresentato complesse situazioni di criticità, peraltro note e costantemente monitorate – che richiedono indifferibili interventi strutturali.
La riunione è stata occasione per affrontare alcune tematiche che riguardano il sistema della protezione civile.
Il Viceprefetto Vicario ha ribadito la necessità che i Comuni predispongano e/o aggiornino le pianificazioni – in particolar modo i piani comunali di protezione civile – per fronteggiare le emergenze che si dovessero verificare. Tale tematica era già stata più volte affrontata in occasione di appositi incontri nel corso dei quali la Prefettura, unitamente alla Regione Liguria e alla Provincia, aveva dato la disponibilità a fornire un supporto giuridico ed istituzionale ai Comuni per la redazione della citata pianificazione.
L’importanza dell’adozione e della divulgazione dei piani comunali – che tengano conto delle intervenute modifiche nell’assetto territoriale, nella popolazione residente e nell’ubicazione dei servizi e degli insediamenti produttivi – era stata sottolineata in occasione degli incontri informativi che, nello scorso autunno, si sono svolti nei Comuni sede dei 9 C.O.M. (Centri Operativi Misti) in cui è suddivisa la provincia, ricordando che i C.O.M. sono quelle strutture sovracomunali di collegamento con il Centro Coordinamento Soccorso presso la Prefettura che vengono attivate in caso di necessità, al fine di ottimizzare l’organizzazione per una risposta puntuale e tempestiva nella gestione dell’emergenza.