Imperiesi PRIGIONIERI della bomba d’acqua di Genova: le drammatiche testimonianze/ FOTO
Tra gli studenti “intraprappolati” a Genova c’è Sonia, studentessa universitaria di Taggia iscritta al corso di chimica farmaceutica, che racconta: “E’ un disastro. L’acqua è entrata all’interno del nostro palazzo in via Torti”.
Moltissimi studenti e lavoratori imperiesi sono rimasti bloccati in queste ore a Genova, città paralizzata dalla bomba d’acqua scatenatasi nelle scorse ore. Tantissimi giovani universitari come ogni venerdì sarebbero dovuti rientrare in provincia ma la situazione di allerta non è ancora rientrata. E’ stato consigliato ai cittadini di rimanere nelle loro abitazioni. Un treno diretto a Torino è uscito dai binari, probabilmente per una frana, a Fegino, una frazione di Genova.
Altri treni sono stati soppressi.
Tra gli studenti "intraprappolati" a Genova c’è Sonia, studentessa universitaria di Taggia iscritta al corso di chimica farmaceutica, che racconta: "E’ un disastro. L’acqua è entrata all’interno del nostro palazzo in via Giovanni Torti. Spero che tutto si calmi al più presto".
Poi c’è Eleonora, anche lei di Taggia che scrive su facebook:
"Grazie a tutti coloro si sono preoccupati. Io sto bene, e sono a lavoro. Dando un’occhiata in giro la situazione non è delle migliori. Ci auguriamo una tregua".
Poi c’è Serena di Sanremo che oggi ricorda così la sua esperienza di 3 anni fa, quando si trovava a Genova durante la violenta alluvione che aveva segnato la città e che aveva causato la morte di sei persone:
"Il 4 novembre 2011 nel primo pomeriggio ha iniziato a piovere molto forte..guardavo dalla finestra del mio appartamento che da su via torti e nel giro d mezz’ora l acqua si era trasformata in un fiume fangoso..dopo un ora son andata dalla vicina e abbiamo visto un torrente verso piazza martinez..stando al primo piano non potevamo uscire dall acqua che era entrata nel portone..la finestra della cucina dava su un cavedio interno e l’acqua aveva raggiunto la serranda dei negozi e avevamo paura giungesse alle finestre data la quantità d acqua che scendeva..siamo riusciti a muoverci solo in serata quando ho raggiunto la casa dello studente..in giro c era un delirio..la gente assaliva i supermercati per accaparrarsi acqua (l acqua dei rubini era sporca) e cibo per paura di rimanere isolati..sono stati denunciati epispdi di sciacallaggio..il giorno dopo abbiamo riniziato a costruire la città spalando fango."
A lato le drammatiche immagini inviate alla nostra redazione dagli studenti imperiesi "intrappolati" a Geonva.