Al frantoio Boeri di Taggia le “olive eroiche”: hanno combattuto contro la natura
“La mosca olearia c’è sempre stata ma, – precisa Giuseppe Boeri responsabile del Frantoio Boeri di Taggia, patria dell’oliva Taggiasca – questa volta è stata aiutata dal clima”
Un’ annata nera per le olive. Sono sempre meno in Europa per cui, in Italia, dal punto di vista quantitativo, la produzione è più scarsa. E qui in provincia di Imperia com’è la situazione? “Le olive che arrivano al frantoio quest’anno – spiega Giuseppe Boeri, responsabile del Frantoio Boeri di Taggia, patria dell’oliva Taggiasca – le abbiamo soprannominate “olive eroiche”. I frutti che arrivano sono davvero di buona qualità.” In quella che sembra essere una stagione difficile, vale quindi il detto “poche ma buone” e forse, con una resa percentuale di olio, un po’ più alta rispetto agli altri anni anche se, è ancora troppo presto per tirare le somme visto che il bilancio verrà fatto alla fine dell’anno. Quel che è certo, è che quest’anno c’è una flessione della produzione. Si parla di una percentuale abbastanza significativa di calo produttivo. Un calo dovuto principalmente allo strano percorso della natura.
“La mosca olearia c’è sempre stata ma, – precisa Giuseppe Boeri – questa volta è stata aiutata dal clima. Le cosiddette “olive eroiche” hanno “combattuto” contro la grandine e le forti piogge e solo chi ha fatto gli adeguati trattamenti in tempo, è riuscito a salvare buona parte della produzione”. Il 2014 verrà ricordato dagli esperti del settore come un anno nero. Coltivazioni messe in ginocchio in particolar modo nel sud Italia.Per questa stagione è prevista una lieve impennata dei costi. Cali importanti in Spagna, nell’Italia meridionale e anche nella vicina Francia dove esiste un batterio mortale per gli alberi di ulivo. Si tratta della Xylella, batterio estremamente dannoso oltre Corsica. E’ in grado di devastare gli ulivi secolari.
Situazione allarmante anche nel Var e Alpi Marittime, dove addirittura a causa della mosca olearia alcuni coltivatori hanno perso tutto. I produttori sono a lavoro per cercare di evitare il peggio in vista della prossima stagione. Tutti uniti nella speranza che il 2015 non regali brutte sorprese per il settore. Analoga situazione anche lo scorso anno. Il caldo umido durato più del previsto aveva portato un ritardo di 15-20 giorni della maturazione. L’azienda Boeri, tramanda l’arte di fare olio da quattro generazioni di padre in figlio e anche quest’anno, continuerà a portare avanti un grande lavoro con l’intento di riuscire a far fronte alle richieste.