Un radar per inseguire e STERMINARE i nidi della famigerata vespa velutina
Dalla Francia si sta propagando velocamente anche all’Italia e rischia di compromettere l’intero ecosistema. Può attaccare anche l’uomo ed è molto aggressiva
Parte da Airole, piccolo centro della val Roja, l’idea di creare una task force per combattere la “vespa velutina”, il famigerato imenottero, originario del sud-est asiatico, che attraverso la Francia si sta propagando anche in Italia (con un’altissima incidenza nel comprensorio intemelio), battezzata anche “vespa killer” in quanto uccide le api. Può attaccare anche l’uomo, ma in questo caso la sua pericolosità è direttamente proporzionale alla reazione allergica del soggetto. Ma non è solo la task force l’unica novità.
A partire da ottobre, infatti, grazie all’interessamento del consigliere di Api Liguria, Fabrizio Zagni, con base ad Airole, sarà sperimentato nell’estremo ponente della Liguria un sofisticato sistema radar capace, tramite un minuscolo transponder (antennina) installato su un esemplare, di seguire il volo della vespa fino al suo nido, che può essere così individuato e distrutto.
Dietro questo innovativo sistema, però, c’è la mente del professore Marco Porporato del “Dipartimento di Scienze agrarie forestali e alimentari” (Disafa), di Torino. Ma non finisce qui. Altra novità è la creazione di un gruppo di “segnalatori volontari” in grado di certificare se i nidi segnalati sono davvero di vespa velutina o del più comune calabrone. Chiunque può diventare segnalatore, dopo aver sostenuto un breve corso di formazione.