“Stato sordo e beffardo”: lo sfogo del presidente dell’associazione di Promozione Sociale “Grazie”

11 settembre 2014 | 05:55
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“Stato sordo e beffardo”: lo sfogo del presidente dell’associazione di Promozione Sociale “Grazie”

“Mi chiedo come sia possibile che un’opera che aiuta la popolazione come questa possa rischiare di chiudere per la non cura di uno stato sordo e beffardo…”

Vallecrosia

Carissimi amici e concittadini,

Questa sera ho realizzato una cosa tremenda e che mi umilia e amareggia moltissimo. Sono un giovane adulto di 26 anni, laureato da poco e attivo sul territorio in varie attività di volontariato e di promozione culturale, da tre anni sono il presidente dell’Associazione di Promozione sociale G.R.A.ZI.E. attiva sul territorio in attività educative. Da poco più di un anno ho aperto un centro di sostegno scolastico nel quale trascorrono alcune ore del giorno circa un’ottantina di bambini e ragazzi, la maggior parte dei quali ha una diagnosi DSA o BES o ci viene inviata dagli assistenti sociali o manifesta palesi disagi comportamentali o sociali.

Per mandare avanti un centro con una presenza di giovani tale occorrono circa 8 operatori, i quali con costanza assistono nello svolgimento dei compiti, e non solo, i giovani alunni che loro si affidano. In tutto questo periodo abbiamo ricevuto grandi soddisfazioni dai progressi dei "nostri" giovani: per esempio tutti gli studenti preparati per gli esami di riparazioni sono stati abbondantemente promossi. Tuttavia se tanta gioia abbiamo provato per i risultati, molta amarezza l’abbiamo ricevuta da tutto il contorno. Infatti il progetto per la realizzazione di tale centro era stato appoggiato, a parole, dall’amministrazione comunale. L’appoggio è rimasto sempre a parole e a pacche sulle spalle, ma non si è mai concretizzato in nulla di più.

Mi chiedo come sia possibile che un’opera che aiuta la popolazione come questa possa rischiare di chiudere per la non cura di uno stato sordo e beffardo, che dice di aiutare il cittadino e non crea agevolazioni per gli operatori del sociale che decidono di dedicarsi ad opere di tale portata. Occorre considerare che la retta pagata dagli utenti del centro è di 45€ al mese per i figli unici, 40 per due figli anche se non iscritti entrambi al centro e 35 per tre o più figli. Le ore che il doposcuola offre sono 112 al mese: ciò significa che un’ora al doposcuola costa alla famiglia 0.40 centesimi!!!

Tutto questo consente a 8 persone di percepire uno stipendio sebbene minimo e a circa 140 ragazzi (l’anno) di ricevere aiuto. Non so proprio dove sia il guadagno per il quale dobbiamo pagare IVA su tutto ciò che usiamo per i nostri utenti e cifre fuori dalla nostra portata per tenere una contabilità e gestire delle buste paga, insomma per passare fogli.

Mi rivolgo a chiunque abbia un mimino di buon senso e mi appello alla coscienza comune per far sentire la piccola, ma, a mio avviso, importante, voce; perché questo non sia il canto del cigno, ma un canto di risveglio sociale di chi con fatica quotidiana cerca concretamente di creare un futuro ai giovani e a questa società. Mi chiedo se servirà o se darà inizio solo ad un’altra futile polemica, nella quale si perderà il senso di ciò che si dice e si baderà solo al sensazionalismo e alla bordata maggiore.
Non so personalmente quanto altro potrò metterci di mio, sentendomi tra le altre cose dire che mi arricchisco con questo centro(?!), prima di dire stop e dedicarmi ad altro. Credo che comunque perdere il Centro Don Lorenzo Milani sia una perdita grande per la civiltà e per l’umanità della nostra città e in generale. Già perché sono certo che di centri don Milani nel mondo ce ne siano molti e che tutti loro abbiano bisogno di un sostegno autentico da chi può cambiare un’ingiustizia in giustizia.

Non so cosa otterrò con questo sfogo, ma certamente posso dire di non essermi arreso senza aver provato almeno a dire la mia verità a tutti i “passa scartoffie” che amministrano il paese delle carte bollate. Noi agiamo con il cuore, forse non siamo adatti per questa società, ma ci vogliamo provare ugualmente e vorremmo provarci ancora per un po’, magari con meno angoscia per quel che riguarda la finanza ed una rinnovata forza per ciò che è educazione.

Chiedo che questo appello non cada nel vuoto come i precedenti e che si possa discutere con serenità e serietà su questi temi e sulle possibilità che un centro del genere ha in un territorio già povero e dissanguato come il nostro. Spero come sempre che il dialogo ed il buonsenso possano prevalere sulle carte e sull’economia del nulla. Spero come sempre… spero!

Vostro affezionatissimo
Marco Magliano
Presidente Ass. G.R.A.Z.I.E. –
Direttore Centro sostegno scolastico Don Lorenzo Milani