McInnes scarcerato, parte civile: “Famiglia di Sergio da sola senza alcuna protezione dello Stato”
Questo fatto non farà retrocedere Sergio e la sua famiglia dal chiedere giustizia, forse oggi con meno fiducia. Io valuterò nelle prossime ore le risposte legali da adottare, ma resta lo sgomento di fronte a quanto accaduto
"Non una scusa è pervenuta ai familiari, neppure per interposta persona. I familiari di Sergio si sentono giustamente soli, senza alcuna protezione da parte dello Stato, e mi chiedono: in questo paese, fallito moralmente, si può commettere qualunque reato e farla franca in poco tempo? Tutti conosciamo la risposta, purtroppo".
Inizia così lo sfogo dell’avvocato Luigi basso, legale di parte civile della famiglia di Sergio Salvagno, l’imprenditore agronomo di 49 anni, di Imperia, che venerdì scorso (12 ottobre) è stato ferito in modo gravissimo al volto con un razzo di segnalazione sparato dal chimico statunitense in pensione, William MacInnes, 71 anni, che si trovava a bordo della propria imbarcazione, la "Sif of San Francisco", ormeggiata al Porto di Imperia.
L’avvocato Basso, anche per bocca della famiglia di Salvagno, replica così alla notizia che il tribunale di Imperia ha concesso gli arresti domiciliari a MacInnes.
"La scarcerazione, che vede i suoi legali testualmente ‘festeggiare per la piccola vittoria’ avviene senza una parola spesa per il povero Sergio che in queste ore sta lottando contro la morte e che non può festeggiare nulla – ancora Basso -. Questo fatto non farà retrocedere Sergio e la sua famiglia dal chiedere giustizia, forse oggi con meno fiducia. Io valuterò nelle prossime ore le risposte legali da adottare, ma resta lo sgomento di fronte a quanto accaduto. Ci tengo a precisare che la famiglia di Sergio non ha fatto alcuna richiesta economica, volendo solo giustizia dallo Stato".