La polizia in piazza a Imperia per protestare contro il blocco degli stipendi/ FOTO
Una giornata di protesta con astensione dal lavoro, auto convocazione in assemblea sindacale e donazione di sangue
I sindacati autonomi del comparto sicurezza e soccorso pubblico Sap, sappe, Sapaf e Conapo, hanno manifestato, stamani, dalle 11, davanti alla Questura di Imperia – con astensione dal lavoro, auto convocazione in assemblea sindacale e donazione di sangue – per denunciare la drammatica situazione retributiva, logistica e organica del personale in divisa. “Ci tolgono il sangue, meglio donarlo”: con questo slogan il Sindacato Autonomo di Polizia, ha protestato in tutte le città d’Italia, per discutere sul “Blocco Stipendiale” per la categoria, ormai dal 2010. “Oggi, inoltre – spiegano i promotori della protesta – personale volontario potrà anche effettuare donazioni di sangue, come gesto di solidarietà verso i cittadini, presso il servizio ematologico e trasfusionale dell’Ospedale di Imperia. Donazione per esprime con forza il proprio dissenso nei confronti di una politica della sicurezza scellerata, che abbandona i propri servitori in divisa al loro destino”.
E ancora: “Doniamo l’ultimo sangue che c’è rimasto per spiegare alla gente che il comparto sicurezza è ormai al collasso. Da troppo tempo il Comparto Sicurezza di questo paese subisce tagli indiscriminati di risorse, e quindi di mezzi, di uomini e di stipendi. Noi non pretendiamo il rinnovo del contratto, sebbene lo auspichiamo perché altresì fermo al 2009, ma rivendichiamo con forza il diritto di essere retribuiti secondo qualifica e funzione già maturate e non percepite dal lontano 2010. Somme, a cui hanno diritto gli appartenenti alla FF.PP per effetto di una norma del 1987 (D.P.R. n. 266/1987), la cui percezione è legata alla qualifica (grado) e alla funzione svolta. Non una richiesta di aumento contrattuale, come invece questo Governo vuole far apparire, perché in difficoltà!”.
E poi. “Ma una ragionevole rivendicazione di diritti economici sottratti forzatamente da un governo di centro destra per gl’anni 2010/2011. Reiterato dal governo Monti e Letta per gli anni 2012/2014 con scadenza a dicembre 2014. Perciò in realtà, quello che stiamo chiediamo all’attuale Presidente del consiglio Renzi, è di non reiterare ulteriormente questa ingiusta “tassa” di circa 4000 euro medi annui, che colpisce così fortemente gli stipendi delle donne e degl’uomini in divisa e le nostre future e già misere pensioni contributive. Insomma un vero e proprio salasso, che è diventato per noi inaccettabile, che colpisce direttamente le nostre famiglie e i nostri figli. Soprattutto in una provincia come Imperia, statisticamente riconosciuta tra le città con costi delle abitazioni e degli affitti tra le prime 10 più care d’Italia”.
Concludono: “Noi professionisti della sicurezza, obbligati a conoscere a memoria leggi, regolamenti e codici, soggetti alla doppia responsabilità sia civile che penale, pagati con stipendi non commisurati all’effettivo incarico. Nulla valgono i recenti annunci di alcuni Ministri che affermano siano stati trovati accordi per lo sblocco. Semplicemente perché si trattano di Twitt e “fumose” dichiarazioni a mezzo stampa, a volte anche in contraddizione tra loro. Poi non ci pare che sia stato siglato formalmente un “accordo” per lo sblocco con qualsivoglia organismo di rappresentanza! Questi, oggi, sono i fatti”.