La poetessa e scrittrice imperiese Sara Rodolao, un sorriso intriso di pensiero

22 settembre 2014 | 20:01
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La poetessa e scrittrice imperiese Sara Rodolao, un sorriso intriso di pensiero
La poetessa e scrittrice imperiese Sara Rodolao, un sorriso intriso di pensiero
La poetessa e scrittrice imperiese Sara Rodolao, un sorriso intriso di pensiero
La poetessa e scrittrice imperiese Sara Rodolao, un sorriso intriso di pensiero

Risiede a Imperia, collabora con riviste letterarie ed e inserita in diverse antologie. Suoi componimenti sono motivo di studio in scuole pubbliche. Ha partecipato a molti concorsi di poesia e narrativa, ottenendo sempre importanti affermazioni

“Il libro è un luogo di stupefatta meraviglia… rifugio del cuore dove entrare fasciandosi i piedi di silenzio e non prima di aver lasciato pensieri pesanti sulla soglia”- Dice Sara Rodolao. Conosciuta ad un premio letterario e di poesia: piccola, piena di vita e di sorrisi. Ma, di quei sorrisi, si ritrova come una rugiada di pianto tra le righe delle sue poesie o dei suoi racconti. Non per mancanza di voglia di vivere, no: di quella voglia di vivere la personalità di Sara è piena. Lo si nota anche dal modo con cui si presenta in pubblico: una entusiasta. Mi ha molto colpita una poesia dedicata all’infanzia tradita:- “Ponete fine allo scempio/non strappate i petali dai gigli,/ è così breve l’estate di un bambino:/ anche l’ultimo della terra ha diritto/ al suo quadrato di cielo/ per sbocciare (…) : i bambini, /non sono agnelli destinati/ alla pasqua degli orchi!”- Da notarsi la pasqua in minuscolo. Sara sembra una donna che dia di sé tutto per il carattere estroverso, ma, a pensarci bene, il suo mondo lo svela soltanto nelle poesie. Tracciano un percorso di amarezza ed uno di gioia che non è detto siano distinti, piuttosto si intrecciano tra di loro. Una parte della sua poetica è intima e regala di se stessa le emozioni vissute, quelle perdute ed i ricordi:- “ … Il ricordo / dei marosi/ di ieri/ tornano a sbattere sul cuore/ con la forza d’un tuono”-  una parte si immerge negli odori e nei sapori e nei colori della sua terra: -“Hanno amputato gli arti / ai platani del viale;/allo sguardo/nudità spietata di tronchi,/ messi in croce senza chiodi”-   e le immagini sono sempre molto “forti”, sia provenienti dai ricordi del passato, come nel “presente” poetico. Si intuisce in lei la ricerca di una verità di fede: –   Se riuscissimo a riconoscerti/ in tutte le sfumature di questa vita/ che ti appartiene/,/ o Cristo, sarebbe Natale ogni giorno./ Tu non dovresti ritornare/ ogni Pasqua sulla croce.”-  Laddove la Pasqua torna in maiuscolo. Si intuisce che la poesia le sia stata vicina come una cara amica di cui ella stessa si sia resa conto della presenza con l’andare del tempo, ricercando nei versi anche il ritorno allo stato fetale, laddove ogni problema era risolto:-“… quando ero immersa/ nel suo mare/ e per vivere in due/ bastava un cuore solo.” Ha iniziato a comporre versi nell’81, almeno per la versione ufficiale, ma chiaramente quei versi erano già dentro di lei e nel tempo si sono trasformati nelle frasi di un linguaggi più romanzato. Nei versi esplode la più pura essenza di Sara Rodolao. Sono tagliati, crudi, anche se all’apparenza intrisi di miele come il sorriso che mostra in pubblico:- “Ti sento,/ malinconia d’estate,/ nelle ossa e sulla pelle;/ è il ragno del rimpianto/ già tesse la sua tela/ tra una gocci e l’altra di pioggia,/nelle foglie del melograno”.
E’ una poesia piena di forza, laddove potrebbe sembrare delicata. Una poesia che brucia dei ricordi gli errori, perché in questo modo il fuoco della rinnovata speranza permetta di tornare a vivere. Una poetica che parte molto lontano nel passato, per piombarsi nel futuro; un futuro dove ella sia presente fisicamente o soltanto nel ricordo di altri. Chi si avvicina ai lavori di Sara deve farlo con cautela, prendendo possesso delle parole lentamente e passando come in un tunnel veloce dal passato al futuro, come in una navicella del tempo. Non esiste, difatti, un presente che nella sua poetica non abbia riscontro in altri avvenimenti che lo hanno in qualche modp programmato, sia in negativo che in positivo.  Risponde ad una lettrice del suo romanzo “La vestina d’organza”:- Cara Michela, ho recepito, certo che ho recepito, sei stata chiara e profonda nelle tue brevi considerazioni al mio romanzo. Ti ringrazio per aver capito "Cecilia" donna semplice in un contesto complesso "orfana di una carezza materna" e al contempo, mamma amputata nella parte più bella di sé. E’ la vita a decidere il percorso della protagonista ed ella non può mutarlo ma conviverci….(…)" E’ la sorte di ogni essere umano: protagonista del proprio destino, cerca in qualche modo di renderlo più simile a sé, ma infine, non può fare altro che conviverci.
Dicono di lei:   Risiede a Imperia, collabora con riviste letterarie ed e inserita in diverse antologie. Suoi componimenti sono motivo di studio in scuole pubbliche. Ha partecipato  a   molti  concorsi  di   poesia   e  narrativa,  ottenendo  sempre importanti affermazioni.

In particolare: 1° Premio Città di Maresca a Pistoia, 1° Premio Ungaretti a Roma, 1° Premio Calendimaggio a Milano, 1° Premio Trofeo del Po a Reggio Emilia, 1° Premio Citta di Catanzaro, 1° Premio Cifrò dei Fiori a Sanremo, 1° Premio Giovanili Fontani a La Spezia,  1° Premio Giuseppe   Giusti a Monsummano Terme, 1° Premio Speciale Costa Azzurra, 1° Premio Targa
d’argento a Napoli, 1° Premio Cifrò di Campagnola a Padova, 1° Premio Città di Diano Marina, Premio Città di La Valletto a Malta, 1° Premio Donne in opera, Aosta; 1° Premio La più bella poesia d’amore, Alassio. Per meriti culturali ha ricevuto la medaglia d’oro dell’operosità nell’arte dalla Legion d’oro di Roma, nell’ambito del concorso Città di Sant’Agata dei Goti a Benevento. 1° premio "Selezione -ospite d’onore 2014- alla carriera di poetessa e scrittrice. Premio San Leonardo città di Imperia per la cultura. Ha pubblicato: il mio mondo – poesie – 1981; Nel cerchio del silenzio – poesie – 1982; Pensieri di vetro – poesie – 1983; Orine del tempo – poesie – 1984: Ai sole del Sud – racconti – 1985; Riverberi su! mare – poesie – 1987; Raccontarsi – poesie – 1990; La fase nuova – poesie -1994; // resto della tela – poesie -1996; / ciliegi rifioriscono sempre – poesie – 2004;
Donne nel parco – racconti – 2004; A! sole de! Sud e altri racconti – racconti – 2005; Latte di mandorle – romanzo – 2007; / fichi dì ottobre – poesie – 2008; La vestina d’organza –romanzo- 2009. Bianca Fasano