Immigrati nell’oratorio vicino alle scuole di via Littardi: genitori preoccupati per le malarie
siamo molto preoccupati per l’eventualità della propagazione di malattie che potrebbero contagiare i nostri figli, visto che si sono ripresentate a distanza di decenni patologie tipo scabbia e tubercolosi
Scrivo a nome e per conto di un nutrito gruppo di genitori della scuola elementari "Littardi" di piani di Imperia. Vorremmo evidenziare il problema che nasce dal fatto che nei locali dell’oratorio della chiesa Nostra Signora dell’Assunta sono ospitati una ventina di profughi di origine subsahariana arrivati ad Imperia il 6 luglio dopo essere stati accompagnati dalla petroliera Alpine Loyalty che li ha raccolti al largo di Capo Passero dopo un naufragio ed in un primo momento ospitati a Prelá.
Lunedì mattina all’entrata dei nostri figli a scuola abbiamo avuto la sorpresa che sono ora ospitati nei locali dell’oratorio proprio di fronte all’ingresso della scuola, da qui nasce il problema che i locali servono per il catechismo e noi genitori siamo molto preoccupati per l’eventualità della propagazione di malattie che potrebbero contagiare i nostri figli, visto che si sono ripresentate a distanza di decenni patologie tipo scabbia e tubercolosi che in Italia ormai erano praticamente inesistenti e non ultima la grave epidemia di ebola che si sta proprio diffondendo nei paesi d’origine di questi profughi.
Questa mattina poi verso le 12,30 è arrivato un pullman con altri profughi a bordo i quali dopo essere scesi ad uno ad uno si sono presentati al cospetto degli addetti della cooperativa "la goccia" (che penso si occupi della loro permanenza e sostentamento) e due operatrici della croce rossa i quali li hanno intervistati e richiesto le loro generalità coperti da mascherine (come da foto allegata ), quindi ci chiediamo siccome gli operatori erano protetti da queste mascherine allora c’è possibilità di contagio con qualche pandemia? Che cosa dobbiamo fare noi genitori?
Concludo chiedendo a chi di dovere di informarci sulle possibilità di spostare i suddetti profughi in un altra sede più consona e lontano dalla scuola dove i nostri figli passano una buona parte della giornata,in quanto non ci riteniamo tranquilli per la loro salute.
Un gruppo di genitori degli alunni della scuola di piani