Detenuto magrebino si barrica in cella a Sanremo armato di cocci e lamette e minaccia il suicidio
A quel punto si è barricato nella cella, urlando al personale di non avvicinarsi e chiedendo di essere trasferito di carcere. Alla fine, dopo una lunga e scrupolosa opera di persuasione, gli agenti della penitenziaria lo hanno riportato alla calma
Un giovane detenuto magrebino che si è barricato in cella, per circa due ore, minacciando il suicidio, armato di cocci e lamette, è stato salvato, verso le 13.30, dagli agenti della penitenziaria, al carcere di valle Armea, a Sanremo. Lo comunica il sindacato della polizia penitenziaria Sappe.
L’uomo, soggetto già noto agli agenti, ritenuto particolarmente violento, ha distrutto la propria cella, armandosi con i vetri in frantumi del televisore (in dotazione) e alcune lamette da barba. A quel punto si è barricato nella cella, urlando al personale di non avvicinarsi e chiedendo di essere trasferito di carcere. Alla fine, dopo una lunga e scrupolosa opera di persuasione, gli agenti sono riusciti a dissuadere il giovane, che già era stato trasferito da altre sedi a Sanremo, sempre lo stesso motivo.
"Comunque quest’oggi – avvertono dal Sappe – in un istituto privo di Direttore e Comandante , la Polizia Penitenziaria sotto la direzione del Vice Comandante funzionario del Corpo Dr.ssa Nadia Giordano e dell’Ispettore coordinatore nonché del capo reparto e altro personale presente , è riuscito a persuadere il detenuto in questione e a ricondurlo ad una apparente ragione vincendo l’atto di forza, in parte consumato, nello spazio di circa due ore di attività mirata e concentrata sudando davvero le cosiddette “sette camice”.
"Auspichiamo che vengano prese in seria considerazione le attività di servizio svolte e che al personale partecipante venga dato il dovuto riconoscimento essendo sempre piu’ scarso invece quello economico che da anni resta fermo senza nessun interessamento da parte dell’attuale esecutivo di governo".