Commercianti e albergatori uniti contro il meteo terrorismo

9 settembre 2014 | 05:51
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Commercianti e albergatori uniti contro il meteo terrorismo

“Le previsioni errate danneggiano pesantemente le nostre categorie. Attraverso la Regione e i parlamentari vanno educati i previsori sull’esistenza di tre distinte realtà nella nostra regione”

Tuoni, fulmini e pioggia. Ma ora c’è anche una tempesta di polemiche contro siti nazionali, anche autorevoli, che diffondono informazioni sbagliate tanto da provocare danni pesanti all’economia turistica locale. “Le previsioni del tempo completamente sbagliate pubblicate su siti commerciali disincentivano le persone a raggiungere la Riviera. Il risultato è che migliaia di attività locali, dagli alberghi ai ristoranti ai negozi stanno pagando il prezzo di questa mancanza di professionalità”.

A prendersela con le previsioni meteo sbagliate è la presidente della Confcommercio di Diano Marina Franca Weitzenmiller. “I meteorologi che mettono un dito sul ponente ligure e che pensano che non ci sia differenza tra Genova e Imperia o Spezia fanno danni economici incalcolabili – sottolinea il presidente di Confcommercio Diano Marina – Serve sicuramente più accuratezza, specie in una regione come la nostra e in località della Riviera di Ponente in grado di attirare flussi notevoli di ospiti anche in questo periodo, ma che possono essere scoraggiati da una indicazione errata”.

Da sempre i più sensibili alla questione sono gli operatori turistici delle riviere. Un altro esempio arriva infatti dalla categoria degli albergatori. “Spesso ci si aspetta pioggia e temperature al di sotto della media stagionale, ma puntualmente queste previsioni sono esattamente il contrario. A Diano Marina come a Imperia c’è il sole e la temperatura all’ombra è come quella dei Caraibi”, sottolinea Americo Pilati, presidente di Federalberghi Confcommercio.

“C’è un’intera economia che risente gravemente del meteo terrorismo, portali che pubblicano previsioni anticipate senza curarsi delle ripercussioni che potrebbero avere sul settore turismo, ma anzi, calcando la mano producendosi in bollettini sempre più cupi e catastrofici perché ogni click ai loro siti web significa denaro. Enfatizzare le previsioni del tempo crea danni pesantissimi – afferma Pilati – E’ un colpo durissimo per la categoria, che poi si riflette sull’indotto, e che ricade anche su ristoranti, bagni, locali e bar. Ci sono famiglie che annullano la prenotazione solo perché il lunedì leggono che nei weekend ci sarà brutto tempo, quando è impossibile che le previsioni siano attendibili a una tale distanza temporale, oppure c’è chi è già al mare e decide di rientrare prima a casa”.

Quali sono allora le soluzioni? “Intanto dovremmo cercare di allungare la stagione balneare ritardando l’inizio dell’anno scolastico di almeno una settimana e cioè al 20 settembre. Inoltre – dice Pilati – è necessaria una tempestiva azione politica. Facendo leva sulla Regione e a Roma, attraverso i nostri parlamentari, bisogna educare chi fa le previsioni alla Rai e sulle reti Mediaset che la Liguria, lunga ben 350 chilometri, andrebbe divisa in tre distinti settori: levante, Genovesato e ponente. Queste tre realtà, infatti, vivono in modo differente il clima. Se a levante piove – spiega Pilati – non è detto che a ponente bisogna aprire necessariamente l’ombrello. Ed è questo quello che bisognerebbe far capire anche a chi diffonde notizie che, se non accurate, possono incidere pesantemente sull’economia turistica”.