Caso delibera a Camporosso: “La revoca voluta dal sindaco è atto di responsabilità politica”
“Non vi è alcuna necessità che la Minoranza si ponga come paladina del rispetto di norme procedurali, in primo luogo perchè
nessuna violazione è stata posta in essere, nè tantomeno è stata reiterata…”
Gli assessori e i consiglieri della maggioranza comunale di Vallecrosia hanno risposto alle accuse della minoranza dell’ex sindaco Tiziana Civardi, sul caso dello slittamento del Consiglio comunale e della nomina della Commissione Regolamenti e Statuti (LEGGI QUI).
Di seguito il comunicato della maggioranza
"Spiace dover rilevare che i Consiglieri di Minoranza ritengano una vittoria quella che da parte loro deve con tutta evidenza ritenersi una vera e propria sconfitta politica, considerato che l’Amministrazione Gibelli ritiene prioritario concentrare tutte le risorse, sia del personale addetto agli uffici, sia degli Amministratori, nella produzione di tutti quegli atti che sono fondamentali per l’esplicazione dell’azione amministrativa, nell’esclusivo interesse dei cittadini".
"Considerata l’importanza che riveste l’approvazione del bilancio, soprattutto in merito all’imminenza delle scadenze di riscossione della Imposta Unica Comunale, non solo le mozioni della minoranza non sono di alcun pregio ma anzi costituiscono un reale pregiudizio in capo alla cittadinanza, che a causa di ciò vedrà posticipare significativamente la possibilità di incasso e quindi di utilizzo di risorse che andrebbero destinate alla manutenzione del patrimonio comunale in senso ampio".
A ciò si aggiunga che le eccezioni sollevate, sia chiaro, sono del tutto opinabili dal punto di vista della loro fondatezza giuridica; si precisa, infatti, che i consiglieri di minoranza, che hanno ritenuto in Consiglio comunale di elargire una lezione di diritto amministrativo piuttosto scolastica, ben dovrebbero sapere che la giurisprudenza amministrativa è tutt’altro che univoca sul punto e che la decisione di revocare la deliberazione consiliare n. 19/2014 e di convocare altro Consiglio, lungi dall’essere l’adesione alla tesi prospettata, è un mero atto di responsabilità politica dell’Amministrazione Gibelli, che preferisce scongiurare in toto la possibilità che venga radicato un contenzioso giudiziario amministrativo senz’altro lungo e costoso su una questione formale, che andrebbe a scapito della cittadinanza anzichè giovarle".
"Non vi è alcuna necessità che la Minoranza si ponga come paladina del rispetto di norme procedurali, in primo luogo perchè
nessuna violazione è stata posta in essere, nè tantomeno è stata reiterata; in secondo luogo perchè quegli stessi Consiglieri che oggi se ne lamentano hanno utilizzato e deliberato l’identica procedura nel corso del precedente mandato elettorale che li vedeva consiglieri di Maggioranza".
"Questa Amministrazione auspicherebbe che una sana dialettica politica di opposizione venisse svolta su questioni sostanziali di interesse pubblico, e non su sterili e opinabili questioni di puro diritto, meramente dilatorie. E’ evidente, quindi, a questo punto, che la dichiarazione rilasciata dal consigliere di Minoranza Bertaina in occasione del primo consiglio comunale dall’insediamento dell’Amministrazione Gibelli in ordine alla volontà della Minoranza di svolgere un’opposizione costruttiva sia rimasta lettera morta e non sia stata affatto rispettata nè nell’atteggaimento nè nelle azioni poste in essere in questi primi 100 giorni di mandato da parte dei consiglieri di Minoranza."
I consiglieri e gli assessori di maggioranza