Anche Carla Nattero, per conto del comitato cittadino di SEL, prende le distanze da Colussi

9 settembre 2014 | 19:03
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Anche Carla Nattero, per conto del comitato cittadino di SEL, prende le distanze da Colussi

Ora il “padrone delle Ferriere” darà un filo di speranza finchè non avrà ottenuto quello che vuole e poi si inventerà qualcosa per tornare al suo progetto di fondo, cioè la chiusura dello stabilimento

Ieri la mozione respinta in Consiglio, oggi gli esiti dell’incontro Colussi-sindacati.
Purtroppo i segnali non sono positivi per i lavoratori.
Le motivazioni, che spiegano la mancata presentazione di un piano industriale sono ridicole e rivelano quel che già si sapeva, l’assoluta disinvoltura di Colussi nel perseguire i propri interessi.
Si capisce anche perché Capacci e la sua maggioranza ieri sera abbiano respinto la mozione presentata da Imperia bene comune la quale, in totale sintonia con la petizione sottoscritta da 6.000 tra imperiesi e turisti, richiedeva di non concedere né la variante della Porta del mare né il cambio di destinazione d’uso dello stabilimento Agnesi.
La mozione è stata respinta perché, come risulta dall’incontro sindacale di oggi,  lo “spiraglio” aperto da Colussi  è subordinato alla  autorizzazione della variante alla Porta del Mare e il sindaco ha deciso di concederla. Purtroppo  per i lavoratori e per il futuro di Imperia ritengo che la strategia di Capacci sia sbagliata.
Non è vero che Colussi è stato trattato male dalla amministrazioni precedenti, in realtà è sempre stato accontentato in tutto, dietro le sue promesse di investimenti e posti di lavoro. Basta  rileggere quel che dichiarava Colussi al tempo della Porta del mare per vedere quanto queste promesse siano state volatili.
Adesso succederà lo stesso: darà un filo di speranza finchè non avrà ottenuto quello che vuole e poi si inventerà qualche impedimento per ritornare al suo progetto di fondo, cioè la chiusura dello stabilimento.
Purtroppo i lavoratori sono “ostaggio” di questa situazione:  le prospettive per loro non sono per niente facili. Capacci ieri sera ha perso la possibilità, con il supporto di una valanga di firme, di cambiare strategia e di provare a trattare per una volta da posizioni di forza. Comunque, a partire dal tavolo ministeriale del 17 settembre e nei prossimi appuntamenti della battaglia per mantenere lo stabilimento Agnesi a fare pasta nella sua sede storica, c’è un aspetto positivo da valorizzare emerso con forza in questi mesi: è la solidarietà di tutta la città intorno ai lavoratori e la consapevolezza degli imperiesi, qualsiasi sia la loro idea politica, che il mantenimento dell’Agnesi significa il mantenimento di una prospettiva di futuro per Imperia.

Carla Nattero