Anche Carla Nattero, per conto del comitato cittadino di SEL, prende le distanze da Colussi
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Ora il “padrone delle Ferriere” darà un filo di speranza finchè non avrà ottenuto quello che vuole e poi si inventerà qualcosa per tornare al suo progetto di fondo, cioè la chiusura dello stabilimento
Ieri la mozione respinta in Consiglio, oggi gli esiti dell’incontro Colussi-sindacati.
Purtroppo i segnali non sono positivi per i lavoratori.
Le motivazioni, che spiegano la mancata presentazione di un piano industriale sono ridicole e rivelano quel che già si sapeva, l’assoluta disinvoltura di Colussi nel perseguire i propri interessi.
Si capisce anche perché Capacci e la sua maggioranza ieri sera abbiano respinto la mozione presentata da Imperia bene comune la quale, in totale sintonia con la petizione sottoscritta da 6.000 tra imperiesi e turisti, richiedeva di non concedere né la variante della Porta del mare né il cambio di destinazione d’uso dello stabilimento Agnesi.
La mozione è stata respinta perché, come risulta dall’incontro sindacale di oggi, lo “spiraglio” aperto da Colussi è subordinato alla autorizzazione della variante alla Porta del Mare e il sindaco ha deciso di concederla. Purtroppo per i lavoratori e per il futuro di Imperia ritengo che la strategia di Capacci sia sbagliata.
Non è vero che Colussi è stato trattato male dalla amministrazioni precedenti, in realtà è sempre stato accontentato in tutto, dietro le sue promesse di investimenti e posti di lavoro. Basta rileggere quel che dichiarava Colussi al tempo della Porta del mare per vedere quanto queste promesse siano state volatili.
Adesso succederà lo stesso: darà un filo di speranza finchè non avrà ottenuto quello che vuole e poi si inventerà qualche impedimento per ritornare al suo progetto di fondo, cioè la chiusura dello stabilimento.
Purtroppo i lavoratori sono “ostaggio” di questa situazione: le prospettive per loro non sono per niente facili. Capacci ieri sera ha perso la possibilità, con il supporto di una valanga di firme, di cambiare strategia e di provare a trattare per una volta da posizioni di forza. Comunque, a partire dal tavolo ministeriale del 17 settembre e nei prossimi appuntamenti della battaglia per mantenere lo stabilimento Agnesi a fare pasta nella sua sede storica, c’è un aspetto positivo da valorizzare emerso con forza in questi mesi: è la solidarietà di tutta la città intorno ai lavoratori e la consapevolezza degli imperiesi, qualsiasi sia la loro idea politica, che il mantenimento dell’Agnesi significa il mantenimento di una prospettiva di futuro per Imperia.
Carla Nattero