Sderot (Israele): le pensiline sono rifugi antimissile e la street art serve a ingentilirli/ FOTO

10 agosto 2014 | 13:55
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Sderot (Israele): le pensiline sono rifugi antimissile e la street art serve a ingentilirli/ FOTO
Sderot (Israele): le pensiline sono rifugi antimissile e la street art serve a ingentilirli/ FOTO
Sderot (Israele): le pensiline sono rifugi antimissile e la street art serve a ingentilirli/ FOTO
Sderot (Israele): le pensiline sono rifugi antimissile e la street art serve a ingentilirli/ FOTO
Sderot (Israele): le pensiline sono rifugi antimissile e la street art serve a ingentilirli/ FOTO

Dalla metà di giugno 2007 a metà febbraio 2008, contro Sderot e il Negev occidentale sono stati sparati: 771 razzi e 857 bombe da mortaio, con una media di tre o quattro ogni giorno. Tale lancio ha causato dal 2000 al 2009 un totale di 10 morti.

Sderot (dall’ebraico: שׂדרות, "boulevard") è un centro situato nel Distretto sud di Israele, distante un chilometro dalla Striscia di Gaza. La città è stata un continuo bersaglio di attacchi di razzi Qassam dalla Striscia di Gaza. Dalla metà di giugno 2007 a metà febbraio 2008, contro Sderot e il Negev occidentale sono stati sparati: 771 razzi e 857 bombe da mortaio, con una media di tre o quattro ogni giorno. Tale lancio ha causato dal 2000 al 2009 un totale di 10 morti.

Ed è proprio sulla scorta di questa drammatica situazione, che tutti gli abitanti vivono con un bunker, una sorta di "panic room", dentro casa, che ha già salvato decine di vite umane; mentre in giro, per il centro, le pensiline degli autobus sono diventate rifugi antimissile, dove correre e ripararsi, quando suonano le sirene, a significare che da Gaza è partito un razzo.

La street art, in questo caso, grazie all’apporto di un gruppo di writer israeliani, è servita a "ingentilire" questi edifici blindati, che di colorato hanno ben poco, se non i murales.

Il tempo di fuga, data la vicinanza con la Striscia, è di 10-15 secondi, dal suono della sirena. Nell’ultimo mese, quest’ultime sono riecheggiate con una media di dieci/quindici volte al giorno, a testimonianza che il sud di Israele non è propriamente una zona tranquilla, soprattutto in questo periodo.

Da quando esiste l’Iron Dome (cupola di ferro) il sistema antimissile israeliano che intercetta i razzi nemici e li annienta in aria, la popolazione è più tranquilla. Tuttavia, qualche missile può scappare, causando morti e distruzione, come accaduto nell’ultimo mese e mezzo del conflitto arabo-israeliano.

In questa gallery abbiamo voluto documentare un aspetto diverso della guerra, quella psicologica, che gli abitanti devono combattere tutti i giorni, contro la minaccia di Hamas. Una guerra che certamente ha seminato meno morti e distruzione rispetto alla vicina Palestina, grazie ai sistemi di difesa israeliani, ma che ha danneggiato, a volte anche in modo irrimediabile, gli abitanti di tutto il sud di Israele. Con donne, ad esempio, che sono morte di infarto o che addirittura hanno abortito, per lo "stress da bomba".

Immaginate, di vivere in un posto, dove giorno e notte suonano le sirene e voi siete costretti a svegliarvi di soprassalto nella notte oppure ad abbandonare tutto ciò che stavate facendo, per scappare e ripararvi da qualche parte, sperando che anche stavolta l’Iron Dome faccia il suo dovere.

Per la gallery completa clicca su (WWW.STREETART-URBANLIFE.COM)

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