Rifondazione: “Salvare l’Agnesi per riprendere a sperare in un futuro migliore”
22 agosto 2014 | 10:30
“Quello che si sta consumando ad Imperia è un drammatico conflitto tra capitale e lavoro, che vede il primo clamorosamente votato agli interessi della rendita (immobiliare, in primo luogo) ed il secondo vergognosamente trascurato”
Anche se è molto tardi, è ancora possibile salvare l’Agnesi e, con essa, una prospettiva di sviluppo per il nostro territorio che corrisponde anche alla storia migliore delle sue attività produttive.
La chiusura dello stabilimento comporterebbe infatti una enorme perdita di posti di lavoro (circa 200 famiglie sono coinvolte tra occupati diretti e indiretti) e avrebbe conseguenze devastanti sull’economia imperiese, perché la perdita del pastificio Agnesi significherebbe la fine della possibilità, da tempo sostenuta anche se mai messa in pratica con convinzione, di fare della città di Imperia la capitale della dieta mediterranea e di un agroalimentare di qualità.
Quello che si sta consumando ad Imperia è un drammatico conflitto tra capitale e lavoro, che vede il primo clamorosamente votato agli interessi della rendita (immobiliare, in primo luogo) ed il secondo vergognosamente trascurato nelle sue ragioni di sviluppo produttivo del territorio e reddito sociale, con i lavoratori abbandonati sostanzialmente abbandonati a se stessi.
E’ del tutto evidente che una causa di fondamentale importanza come quella dell’Agnesi sin dal suo profilarsi all’orizzonte (che non è certo cosa di ieri) avrebbe meritato l’apertura nel territorio di una grande vertenza sociale capace di coinvolgere tutte le categorie con la proclamazione di uno stato di agitazione permanente e di uno SCIOPERO GENERALE PROVINCIALE che continuiamo a reclamare a gran voce, e l’intera collettività per ottenere senza indugio un impegno stringente da parte degli amministratori locali per quanto di competenza dell’Ente Locale.
Così, ahinoi, non è stato in tutti questi mesi, durante i quali la proprietà ha potuto tranquillamente chiudere lo storico mulino, annunciare provvedimenti di cassa integrazione in vista della chiusura definitiva e portar via parte del macchinario dalla fabbrica!
Ma finalmente alcune settimane fa è cominciato un risveglio, una presa di coscienza da parte di lavoratori e cittadini.
E’ dietro questa spinta che dopo le prime mobilitazioni, assemblee pubbliche, presìdi davanti alla fabbrica, ordini del giorno proposti da alcune opposizioni in consiglio comunale, si è deciso di coinvolgere nuovamente e direttamente l’amministrazione cittadina perché si impegni formalmente e chiaramente a mantenere lo stabilimento a Imperia nell’attuale sede storica, di non appoggiare ‘piani industriali’ che prevedano la perdita dell’attività principale che è quella della pasta secca perché eventuali attività di nicchia (come i cosiddetti “vasetti”, cioè sughi, pesti ecc..) possono essere solo aggiuntive e non sostitutive in quanto produzioni che non sono certo in grado di garantire nel tempo adeguate prospettive economiche e occupazionali.
Imperia non può vivere di operazioni speculative continuamente centrate sul consumo di suolo e sull’immobiliare o iniziative-vetrina di piccolo cabotaggio buone solo per rimpinguare le tasche dei soliti noti, magari facendogli fare, mentre si chiude lo stabilimento e si buttano fuori dalla produzione coloro che lo hanno animato e qualificato per decenni e decenni a costo di sacrifici e duro lavoro, l’affare di condividere lo storico marchio Agnesi!! Imperia ha bisogno invece di ritrovare le basi di un suo sviluppo produttivo serio e lungimirante, un’industria locale sostenibile e vincente, come potenzialmente già sarebbe la nostra produzione di pasta se adeguatamente rilanciata e sostenuta, eventualmente anche mettendo in condizioni i lavoratori dello stabilimento di assumere una iniziativa cooperativa, così come si sta facendo con successo in altre parti d’Italia per rispondere, più che ai colpi della crisi, ad una logica padronale che nel perseguire cinicamente il profitto si disinteressa della vita e del benessere di collettività e territori.
E’ per questi motivi che oggi gli Imperiesi, attraverso una PETIZIONE promossa da un comitato di lavoratori e cittadini, chiedono che l’amministrazione comunale attui ogni provvedimento e ogni forma di persuasione per ottenere la permanenza dello stabilimento Agnesi e dell’attività del pastificio, attraverso gli strumenti urbanistici, confermando, senza possibilità di cambiamento, la destinazione industriale delle volumetrie e delle aree dello stabilimento Agnesi sia nell’attuale PRG sia per il futuro PUC e non accogliendo le proposte di varianti presentate per il progetto PORTA DEL MARE, già approvato nel 2009 dal Comune a condizioni estremamente vantaggiose per il proprietario dell’Agnesi.
Per discutere di tutto ciò insieme ai lavoratori e ai cittadini, sabato 23 agosto, dalle ore 19 alle ore 21 circa terremo un pubblico confronto nell’ambito della Festa Provinciale di Liberazione che si terrà a San Bartolomeo Al Mare in piazzale Olimpia presso il Campo Sportivo , al quale interverranno Enrico Revello, segretario provinciale della CGIL, e Lilli Alampi, portavoce dell’USB (Unione Sindacale di Base).
La lotta per l’Agnesi è l’occasione del riscatto per questa terra massacrata dalle speculazioni e dall’affarismo, poiché un altro modello di sviluppo è possibile e necessario: partecipiamo numerosi!!
FEDERAZIONE PROVINCIALE
PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA IMPERIA