Le condoglianze per la scomparsa di Bruno Rossi

Questa mattina alle, 9, ha squillato il telefono.
Strano, tutti sanno che a quell’ora da poco mi sono ritirato. Era l’amico Molonaro. Ho una triste notizia da comunicarti.  Il Camerata Bruno Rossi ci ha lasciato.
Non commemorerà più con noi i Caduti della Repubblica Sociale Italiana al Cimitero della Foce il 26 aprile. Camerata Rossi, pensavo fossi immortale, pensavo che  ogni anno, uno dopo l’altro, continuassi a regalarci il ricordo del Duce e di quei ragazzi di Mussolini, di cui tu, eri il nostro ultimo dolce ricordo.
Ahimè, il tempo, la vita ci ha divisi. Hai lasciato in noi Fascisti un vuoto incolmabile. La tua fede non solo era inossidabile ma era naturalmente sincera. Ieri sera, non sapevo ancora della tua morte, ho avuto un triste presagio.
Ascoltavo quella che era, soprattutto per voi, nostri padri, la donna di tutti i combattenti Ti ricordi ? Quante volte ce lo siamo detto, l’indimenticabile Marlene Dietrisch.
Pensavo ai nostri Camerati, caduti su tutti i fronti ed a quelli come te che hanno combattuto, da subito, dalla parte giusta, quella dell’onore perché, come tu amavi dire, si giura fedeltà solo una volta nella vita, senza se, senza ma.
Oggi la triste notizia.
Uomo d’altri tempi. Mai una reazione scomposta a fronte del male gratuitamente patito da quelli che, vincitori, hanno pensato di umiliarci, senza peraltro mai riuscirci.
Alla famiglia del Camerata Rossi, "presente", le più sentite condoglianze.

Rossano Siccardi