La tregua di 72 ore è terminata e Hamas è tornata a sparare. La guerra con Israele continua

8 agosto 2014 | 09:43
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La tregua di 72 ore è terminata e Hamas è tornata a sparare. La guerra con Israele continua

Decine di giornalisti stranieri abbandonano Israele, andando a sud, dove ci sono ancora sangue e rovina

Settanta due ore. Tre giorni senza spari, missili e bombe. "Un cessate il fuoco", he per la prima volta in questa guerra, viene rispettato da Hamas e usato dalle due parti per "leccarsi le ferite", subite in quasi un mese di combattimento.

In Israele si comincia a riflettere sui costi – non solo umani – ma quelli subiti dall’economia. Il turismo dell estate 2014, non si recupera più, con il sud di israele che chjiuderà in rosso la stagione, se il governo non interverrà. Roba da niente, in confronto a chi ha perso le case o la vita a Gaza.

Al Cairo, Hamas insiste sull’esigenza di avere un aeroporto. Israele non ci sta. Sono tutti ospiti di Sissi, è forse per questo che non si sente una voce che domanda perché l’Egitto non apre l’assedio su Gaza. Pare che quello sia il problema di Israele. Dall’altra parte,- cosa puo fare Hamas: attaccare l’Egitto con i missili?
Sappiamo come finira.

In Israele si cerca di tornare alla normalità, in tutte le città e i villaggi. Tutti tranne la città di Askelon. I politici Israeliani sono sotto tiro dell’opinione pubblica: parte della quale dice di andare avanti e parte vorrebbe un’altra tregua. Molti residenti dei Kibbutz, nei dintorni di Gaza si rifiutano di tornare a casa per paura dei missile e dei tunnel.

A Gaza, il porta voce di Hamas viene aggredito dalle folle quando emerge dal suo riparo. I giornalisti rischiano la pelle racontando che Hamas spara la gran parte dei missili da alberghi e ospedali. Decine di giornalisti stranieri abbandonano Israele, andando a sud, dove ci sono ancora sangue e rovina.

Sei Razzi fanno strada per Israele. "Made in Gaza by Hamas". Tutti si rendono conto che il suono dell’alarme non è molto amato. Al Cairo si parla ancora, ma sotto la minaccia dei missili. In Israele si sentono già voci di farla finita: o ritirarsi e lasciare le forze aeree, con l’iron Dome a difesa della popolazione o inasprire il conflitto.