Calabria mia, benché il parlar sia indarno… La risposta di Oliviero Beha

“Sono boomerang, ragazzi…, vi tornano indietro in luoghi appartati e magari non ve li meritate neppure”
Ecco la risposta di Oliviero Beha a seguito del suo articolo apparso qualche giorno fa sulle pagine del suo blog, dove ha tracciato un quadro della città di Ventimiglia non proprio edificante. Ne sono seguiti botta e risposta e ampi dibattiti in città e sui quotidiani on line.
Al netto degli insulti (ognuno si esprime come crede) e delle ridicole accuse di “razzismo”, vocabolo che così viene svuotato del suo più serio significato, mi pare che la mia breve nota su “Il Fatto quotidiano”a proposito di Ventimiglia abbia sollevato alcune questioni. Addirittura c’è stato chi ha pensato che l’amministrazione comunale dovesse difendere penalmente “l’immagine della città”: cabaret puro. Sia pure brevemente, dunque parliamone possibilmente dopo aver letto o riletto l’articolo con un minimo d’attenzione.
7) Ritengo comunque molto utile la reazione al mio articolo, anche qualche canzoncina a volte sveglia il paziente dal coma. Consiglio dunque, al di là dei limiti dell’estensore (oltre a quello di non essere purtroppo calabrese…) con i quali convivo da tempo con pazienza che vi prego di condivudere…, di non straparlare più stolidamente di razzismo o malafede o di libri da vendere. Sono boomerang, ragazzi…, vi tornano indietro in luoghi appartati e magari non ve li meritate neppure.
Ad maiora. Oliviero Beha