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Amycoforest, l’entroterra imperiese in un progetto europeo per la raccolta dei funghi

1 agosto 2014 | 08:27
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Amycoforest, l’entroterra imperiese in un progetto europeo per la raccolta dei funghi

Il progetto, da poco concluso, ha individuato 180 siti di raccolta di funghi fra le località di Testa d’Alpe, Aquila d’Arroscia, Borgomaro, Dolcedo e Rocchetta Nervina

La Liguria – come riporta l’Ansa – riscopre la propria vocazione per funghi e tartufi nelle province di Imperia e di Savona. A rilanciarla il progetto europeo Amycoforest, che in questi territori della regione biogeografica alpina ha lavorato per la valorizzazione di specie come i cantarelli o i marzuoli, oltre alla produzione di tartufi, come il Tuber aestivum, chiamato ‘Scorzone’, Tuber brumale o ‘invernale’ e il pregiato Tuber melanosporum. Il progetto, da poco concluso, ha individuato 180 siti di raccolta di funghi fra le località di Testa d’Alpe, Aquila d’Arroscia, Borgomaro, Dolcedo e Rocchetta Nervina. L’obiettivo è stato quello di promuovere lo sviluppo di una selvicoltura favorevole alla produzione fungina, mettendo a punto modelli selvicolturali condivisi, mirati ad aumentare la produttività di funghi e tartufi in bosco, salvaguardando biodiversità, biomassa e produzione legnosa e individuando e promuovendo la valorizzazione di specie fungine locali, poco richieste e poco utilizzate, per sviluppare una filiera territoriale (http://it.amycoforest.eu/).Amycoforest è stato finanziato nell’ambito del Programma di cooperazione transfrontaliera ALCOTRA 2007-2013, con la Regione Piemonte capofila e come partner italiani l’Università degli Studi di Genova, la Regione Liguria e la Provincia di Imperia.

"L’idea è quella di cercare di continuare il progetto ampliandolo su fronte della comunicazione e lavorando sulla filiera della trasformazione e della vendita questi prodotti – spiega Francesco Tagliaferro, responsabile di Amycoforest per l’Ipla di Torino – con un’offerta gastronomica legata a questi territori, all’insegna del turismo sostenibile".