A Montalto Ligure il ricordo di don Stanislao Barthus e del chierico Mario Bellino

16 agosto 2014 | 14:02
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A Montalto Ligure il ricordo di don Stanislao Barthus e del chierico Mario Bellino

Celebrazioni che, in continuità con gli anni precedenti, vogliono rendere omaggio alla memoria delle vittime della strage del 17 agosto 1944 presso il Santuario di Nostra Signora dell’Acquasanta

Settant’anni dopo. Il senso di un ricordo, il significato del fare memoria, per le generazioni future.

Si sintetizza così l’idea della giunta comunale di Montalto Ligure, con a capo il neo sindaco Mariano Bianchi, nel programmare le celebrazioni per il 17 agosto.
Celebrazioni che, in continuità con gli anni precedenti, vogliono rendere omaggio alla memoria delle vittime della strage del 17 agosto 1944 presso il Santuario di Nostra Signora dell’Acquasanta.
Settant’anni dopo, un’occasione per dare voce ai fatti di allora, senza retorica, nel nome della verità. 
Per questo motivo, domenica prossima al Santuario, dopo la Santa Messa celebrata alle ore 10 dal Vescovo di Ventimiglia – San Remo, Monsignor Antonio Suetta, vi sarà un breve momento di commemorazione davanti al monumento che raffigura il momento dell’uccisione di don Stanislao Barthus e del chierico Mario Bellino.
Ma per questo anniversario ci sarà un evento particolare: sul sagrato del Santuario, l’attore Gianni Oliveri del Teatro Instabile leggerà un testo in cui uno dei testimoni di allora, uno dei bambini salvati dal sacrificio dei due sventurati, racconta quei fatti.
Il bambino di allora che Nanni Perotto, autore del testo, ha scelto come voce narrante esiste ed ha un nome preciso: Agostino. Oggi la sua memoria purtroppo lo ha abbandonato, ma una dei suoi figli, sapendo dell’idea del racconto, così ha scritto: "forse la sua Memoria non è perduta del tutto perché il 17 agosto qualcuno la riporterà alla luce per condividerla e farla propria… soprattutto per quegli anziani che ci stanno lasciando e quei bambini che stanno crescendo…".
Proprio così, per Agostino e i bambini di allora, per i loro figli e i loro nipoti, per le generazioni future.