Sulla crisi della maggioranza ad Imperia

26 luglio 2014 | 10:30
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Sulla crisi della maggioranza ad Imperia

E’ più facile scappare davanti alle figuracce che assumersene politicamente oneri ed onori

Ho letto che la maggioranza ad Imperia ha molti dubbi sullo svolgimento del consiglio comunale di martedì prossimo e sulla propria capacità ed onestà ad affrontare a viso aperto, davanti a tutti i cittadini, la crisi politica che sta vivendo e subendo ad opera del NCD e del loro leader Paolo Strescino.
In effetti l’Amministrazione Capacci sta vivendo un momento molto delicato ad un solo anno dal suo insediamento, dopo aver sbandierato ai quattro venti che la loro non era un’esperienza politica ma semplicemente un impegno civico e amministrativo. Ovviamente nessuno se l’era creduto e in molti aspettavamo il momento in cui il pentito Strescino riproponesse nel modo più vecchio e fastidioso il teatrino peggiore della contrattazione politica del potere all’interno della bizzarra coalizione.
Così è stato e forse anche peggio di quello che ci si aspettava.
Dopo la sonora lezione subita dal NCD e da Strescino alle europee, il Presidente del Consiglio ha buttato giù la maschera e ha ricordato a chi se lo fosse dimenticato di che pasta è fatto, quanto a cuore gli stanno i problemi della città e quanto teneva a svolgere un ruolo di puro servizio in Comune!
Quello che non ci aspettavamo era la totale situazione di avvilente prostrazione in cui si dibatte il povero PD, accomodante, timido e imbarazzato davanti all’offensiva del curioso alleato.
Che le regionali del 2015 valgano così tanto per i loro capi corrrente da sacrificare sull’altare della decenza un intero gruppo consiliare? Parrebbe di si.
Non ci stupisce neppure l’ignava costante posizione del gruppo di Imperia Cambia, che di politica, quella vera, quella nobile, quella del dibattito e del confronto ideale, quella della prospettiva di governo, nulla può e nulla sa perché costruito con l’unico scopo di riconoscere nel Sindaco il ruolo ineluttabile guida e vate amministrativo, salvo valutare l’ipotesi che, forse, una presidenza del consiglio potrebbe fare comodo per calmare gli scontenti e i delusi.
Non ci stupisce pertanto il fatto che la maggioranza pensi a far saltare, ancora una volta in modo democratico e signorile, il consiglio comunale voluto dalle minoranza affinché ognuno si assuma davanti ai propri elettori le proprie responsabilità.
E’ più facile scappare davanti alle figuracce che assumersene politicamente oneri ed onori, tanto più quando per alcuni consiglieri il dibattito e le parole sono solo tempo sprecato e inutile vezzo intelettuale.
Roba da perditempo.
Meglio ragionare nelle segrete stanze del potere chi infiocinare e chi recuperare, offrendo inconsapevolmente ai cittadini uno spettacolo indecoroso e, quello si, totalmente inutile alla risoluzione dei problemi.

Gian Franco Grosso