Strasburgo gela Seborga: addio sogni d’indipendenza, respinto il ricorso dall’Echr

Una notizia che ha innervosito molti ‘sudditi’ del Principato facendo apparire sfoghi sui social network su questa occasione perduta per chi credeva davvero all’indipendenza di Seborga dall’Italia, rivendicata con anni di battaglie civili
Alla fine è arrivata la doccia fredda per tutti quelli che sognavano un’ipotetica indipendenza dell’autoproclamato e non riconosciuto dalla comunità internazionale, Principato di Seborga dall’Italia. La cattiva notizia per i seborghini è arrivata nientepopodimenoche dalla Corte dei diritti dell’uomo di Strasburgo, alla quale il cosiddetto governo della corona si era appellato per vedere riconosciuti i diritti rivendicati. Il Barone Jean-Philippe Arnotte ha comunicato ufficialmente di aver ricevuto in data 4 Luglio 2014 una lettera dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo nella quale gli viene comunicato che il ricorso fatto a Strarsburgo è già stato definitivamente rigettato perchè inammissibile e che non è possibile fare alcun appello, essendo tale decisione definitiva.
Una notizia che ha innervosito molti ‘sudditi’ del Principato facendo apparire sfoghi sui social network su questa occasione perduta per chi credeva davvero all’indipendenza di Seborga dall’Italia, rivendicata con anni di battaglie civili iniziate dal compianto ‘principe’ Giorgio I. "Ora chi devono ringraziare i Seborghini?" Scrivono su Facebook i Cavalieri del Veospss, aggiungendo: "Chi è stato così "BRAVO" da presentare un ricorso senza speranza? O chi, sapendo tutto questo, ha taciuto e continuato a dire che il ricorso era pendente per mantenere il proprio "POTERE ILLUSORIO"? Adesso diranno che loro hanno fatto altri ricorsi, ma non serve a nulla: la verità è venuta a galla. Una cosa è certa: questi personaggi hanno distrutto il sogno di Giorgio I: VERGOGNA! Ora non si potranno avere più dubbi: Seborga è e resterà italiana".
La lettera del tribunale europeo è stata indirizzata a Jean-Philippe Arnotte, console onorario del Principato nel Gran Ducato del Lussemburgo che ha lanciato accuse, dal pulpito dei social network al governo del principe Marcello I: "E’ respinto definitivamente il ricorso a Strasburgo sulla sovranità del Principato di Seborga redatto dall. Avv. Alberto Romano, e così è fallita la "politica" del Governo seborghino. E ora cosa farà? La lettera allegata informa che il ricorso è stato dichiarato inammissibile e che non è possibile presentare alcun appello ! Più chiaro non c’è. Il sogno di indipendenza per Seborga è di nuovo frantumato a causa di coloro che, continuando a mentire dicendo che il ricorso era pendente. Sotto Marcello Menegatto da più di 4 anni non è stato fatto nulla di concreto: nessuna ricerca, nessun studio, nessuna pubblicazione di interesse intellettuale. Il Governo seborghino tace questa catastrofe per la sua "politica"".
Da più parti si accusa l’immobilismo dell’attuale sovrano Marcello I e ora che ne sarà della favola di Seborga?