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Riflessione amena su uno dei 36 sindaci coinvolti nell’appalto unificato di raccolta rifiuti

19 luglio 2014 | 14:04
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Riflessione amena su uno dei 36 sindaci coinvolti nell’appalto unificato di raccolta rifiuti

“Zigzagando tra sacchetti di cibo andato a male e alcuni cartoni del bottegaio all’angolo, ho provato invidia per i cittadini di questa comunità perchè il loro sindaco ha preso a cuore le sorti della loro città come quelle di casa sua!

Mi è  capitato di far visita, non ne farò il nome,  a casa di uno dei  36 sindaci coinvolti in quella  che doveva essere la quinta essenza di funzionalità, gestione, economia :  il servizio unificato della raccolta rifiuti.

Con una scatola di cioccolatini tra le mani,  mi sono recata a trovare una mia cara amica, consorte di un conosciuto sindaco di un comune imperiese. Ad accogliermi è stato  Lui in persona, nel giardino di casa:  lì ove  prosperano  bei vasi di petunie giaceva una vecchia lavatrice con evidenti segni  di danneggiamenti;  per  fortuna un  venticello marino, data la giornata estiva alquanto afosa, faceva volteggiare alcuni depliants pubblicitari e tovaglioli di carta tra le erbette  del  vialetto di accesso.

Terminati i convenevoli di rito, e gettato l’involucro dei cioccolatini vicino alla cuccia del cane, il padrone di casa mi ha fatto accomodare in salotto, che abbiamo potuto raggiungere scavalcato diverse lattine e flaconi vuoti:  “sai i bambini ci giocano così tanto”,  e dopo aver spostato alcune bottiglie mi sono  accomodata su  una  poltrona. 

Devo ammettere che l’ospitalità  della mia amica è sempre superiore :  rovistando tra i piatti  e le pentole  che  giacevano sporche dall’ultima cena nel  lavandino,  ha recuperato un piattino  e mi ha offerto una deliziosa crostata di albicocche del suo orto e,  dopo  aver  aperto una  soda  fresca per dissetarci ( la lattina è volata allegramente fuori dalla finestra) ,  abbiamo allegramente rievocato  i nostri ricordi.

Sicuramente  è valsa la pena fare tanta strada per andare a trovare la mia amica e la sua famiglia, e non starò certo qui a dilungarmi  su quanto ci siamo raccontate riguardo figli , lavoro e  vacanze.                         
La  sera , mentre tornavo  a casa, zigzagando tra sacchetti  di  cibo andato a male  e alcuni cartoni del bottegaio all’angolo, ho provato invidia per i cittadini di questa comunità perchè il loro sindaco ha preso a cuore le sorti della loro città come quelle della sua casa e della sua famiglia.

Piera Lovisolo