Poesia e humor in piazza San Siro a Sanremo con Guido Catalano

25 luglio 2014 | 07:59
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Poesia e humor in piazza San Siro a Sanremo con Guido Catalano
Poesia e humor in piazza San Siro a Sanremo con Guido Catalano
Poesia e humor in piazza San Siro a Sanremo con Guido Catalano

Questa sera è in programma il terzo incontro della rassegna sanremese Caffè Venezuela

Fenomeno di culto a Torino, è molto amato dalla rete  dove le sue poesie stralunate e spiazzanti raccolgono puntuali e numerosi post di approvazione.

Lui è Guido Catalano, poeta  e grande performer live.
Sarà una sorpresa per il pubblico sanremese, venerdì 25 luglio (ore 21.15) nel nuovo appuntamento di Caffè Venezuela, rassegna voluta dall’Assessorato alla Cultura e Turismo e curata dalla Cooperativa CMC.
In Piazza San Siro presenta lo show dal titolo “Poesie d’amore, non d’amore e del terzo tipo”
affiancato dallo spumeggiante chitarrista Matteo Negrin.
Si andranno intrecciando le poesie dei suoi libri (“Ti amo ma posso spiegarti”, “Piuttosto che morire mi ammazzo”, “La donna che si baciava con i lupi”, “Motosega”, “Sono un poeta, cara”, “I cani hanno sempre ragione”) in un incedere ricco di humor e speziato di improvvisazione…
I due così presentano il loro appuntamento: “Un reading di poesie  e musiche come non ne avete mai sentite se non le avete mai sentite, mentre se le avete già sentite è meglio che veniate a risentirle perché vi fa bene al sistema cardiocircolatorio e alla prostata se siete uomini, mentre se siete donne vi ringiovanisce la pelle”.
L’ingresso al pubblico è libero.
Successivo appuntamento di Caffè Venezuela, venerdì 1° agosto, con Carlin Petrin, fondatore di Slow Food ed ambasciatore della cultura del “buono, pulito e giusto” del mangiar bene.
Guido Catalano così si presenta:
Nasco a Torino nel 1971 e sono ancora vivo. Ultimamente ho fatto gli esami del sangue e risulto quasi astemio anche se non ha senso. Ho scritto sei libri di poesie, l’ultimo dei quali si intitola “Piuttosto che morire m’ammazzo” per i simpatici tipi di Miraggi Edizioni. Il penultimo invece si intitola “Ti amo ma posso spiegarti” e lo stanno comprando in molti, il che è un piccolo miracolo se si considera che stiamo parlando di poesia. E siamo pure in Italia. Per vivere mi esibisco in strabilianti reading dovunque mi sia concesso. Ne faccio oltre centocinquanta l’anno, il che a pensarci bene è una cosa pazzesca. Ancor più pazzesco è che io non sia ancora diventato ricco e che, come si diceva all’inizio, sia ancora vivo.