Oggi cento anni fa nasceva Mario Bava, il regista sanremese con il cinema nel sangue

31 luglio 2014 | 15:45
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Oggi cento anni fa nasceva Mario Bava, il regista sanremese con il cinema nel sangue

Gli anni ’60 sono il periodo in cui Mario Bava inizia a farsi conoscere dal grande pubblico con il film “La maschera del demonio” il primo lungometraggio horror gotico italiano

Oggi cento anni fa nasceva a Sanremo Mario Bava autore di pellicole cinematografiche dai titoli truci ma contraddistinte da una grande estetica e da un nuovo modo di porsi dietro alla macchina da presa. Bava nacque col cinema nel sangue, visto che suo padre fu direttore della fotografia durante la grande epopea del muto italiana che partorì il primo kolossal come “Cabiria” di Giovanni Pastrone o “Cenere” con un’ipnotica Eleonora Duse. Il futuro regista horror collaborò subito con grandi registi, grazie al talento naturale per la costruzione di effetti speciali ed impianti di illuminazione scenica, lavorando con gente del calibro di Roberto Rossellini, Francesco de Robertis, Luigi Comencini e Mario Monicelli. Ma gli anni ’60 sono il periodo in cui Mario Bava inizia a farsi conoscere dal grande pubblico con il film “La maschera del demonio” il primo lungometraggio horror gotico italiano. Da quel momento Bava inizia a realizzare decine di film horror che rimarranno ben impressi nelle menti degli appassionati della settima arte, come ad esempio “I tre volti della paura” con la presenza del primo Frankenstein hollywoodiano Boris Karloff o “Sei donne per un assassino” entrato di diritto nella hall of fame del thriller italiano. I titoli dei suoi film da citare sarebbero moltissimi per questo regista nato un giorno d’estate del 1914 e morto nel 1980 a Roma. 

In occasione dei 100 anni dalla nascita (a Sanremo il 31 luglio 1914), andrà in onda il documentario “Mario Bava: operazione paura”  su Sky Arte HD (120 e 400 di Sky) stasera alle 22.45 dove verrà ripercorsa la carriera del grande regista pioniere del genere horror e degli effetti speciali che, nonostante i riconoscimenti internazionali, in Italia è ancora poco conosciuto. Ci auguriamo che Sanremo, prima o poi, riesca a dedicare una via a questo illustre concittadino.