Mercoledì sera la via crucis del Calvario a Lourdes per il personale

3 luglio 2014 | 09:34
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Mercoledì sera la via crucis del Calvario a Lourdes per il personale
Mercoledì sera la via crucis del Calvario a Lourdes per il personale
Mercoledì sera la via crucis del Calvario a Lourdes per il personale
Mercoledì sera la via crucis del Calvario a Lourdes per il personale
Mercoledì sera la via crucis del Calvario a Lourdes per il personale

Seguendo il messaggio: “Non perdere la speranza della risurrezione”

Dopo l’importante momento spirituale della mattina con la Messa internazionale, il pellegrinaggio diocesano a Lourdes ha visto nella serata un altro evento di forte spiritualità cioè la via crucis sul piccolo monte che sovrasta la grotta di Massabielle.
Seppur la serata non si prospettava con un clima favorevole, a meno di mezz’ora dall’inizio della via crucis, si è fermato il temporale che ha condizionato il tardo pomeriggio di ieri e pertanto oltre una settantina di persone (tra cui dame, barellieri, pellegrini e i giovani) si sono ritrovate per vivere questa serata di preghiera ripercorrendo il momento centrale della vita di Cristo: la sua passione, morte e risurrezione.
Molto suggestivo e stimolante per la preghiera è stato anche il vivere il passaggio dalla luce alla notte con un lento imbrunire su Lourdes che ha segnato la rivisitazione del cammino al Calvario di Gesù rendendolo ancora più vicino alla vita di ciascuno dove ci sono momenti che sembrano sempre più bui ma che, non perdendo la speranza in Cristo, conducono alla luce vera che è quella della risurrezione.
A guidare la via crucis è stato il parroco di Ventimiglia, don Luca Salomone che coadiuvato dai “mini” (i giovani barellieri e le giovani dame) ha fatto vivere quasi 2 ore di via crucis alternando meditazioni, letture della Sacra Scrittura e canti. Il clima che si è venuto a creare fin dall’inizio è stato di forte raccoglimento e preghiera ed era tangibile il desiderio di ognuno di portare nelle proprie preghiere tutte le persone che soffrono, che vivono momenti difficili assimilabili appunto alle ultime ore di Nostro Signore con la consapevolezza della gioia finale della risurrezione, che come ha ricordato don Luca Salomone è «segno tangibile di non perdere mai la speranza ma di essere sempre più vicini a Gesù partecipando con Lui sia alla sofferenza che alla gioia della risurrezione». 

Don Claudio Fasulo