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Maltrattamenti al Borea, domani, l’incarico per trascrivere le intercettazioni

17 luglio 2014 | 15:26
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Maltrattamenti al Borea, domani, l’incarico per trascrivere le intercettazioni

Dieci, in totale, gli imputati la maggior parte dei quali ha scelto riti alternativi o il patteggiamento

Torna in aula, domattina, venerdì 18, davanti al gup Laura Russo di Imperia, l’udienza preliminare al processo sui maltrattamenti ai degenti della Casa di riposo Borea, di Sanremo, culminata il 18 gennaio del 2012 con un blitz della Guardia di Finanza, che porto’ in carcere 7 persone tutte accusate, in concorso, di maltrattamenti continuati e aggravati nei confronti dei pazienti del ricovero. Si tratta, tuttavia, di un’udienza tecnica dedicata all’affidamento dell’incarico allo Studio Ciccarelli, di Genova, della trascrizione delle intercettazioni telefoniche e ambientali dell’indagine.

Dieci, in totale, gli imputati. Alla scorsa udienza hanno patteggiato una pena a 3 anni e 2 mesi: Assunta Mecca, 53 anni, nata ad Avigliano (Potenza), ma residente a Taggia; Daniele Antonio Raschellà, 48 anni, nato a Ougree (Belgio), residente a Sanremo; Elzbieta Ribakowska, 52 anni, polacca di origine, residente a Sanremo e Cristina Ciobanu, 38 anni, nata a Mischii, in Romania, ma abitante a Sanremo.

E poi, ha patteggiato una pena a 3 anni e 6 mesi: Silvano Fagian, 54 anni, nato a Torino e residente a Taggia. Hanno, invece, chiesto di poter formalizzare il patteggiamento alla prossima udienza (l’11 luglio 2011), non avendo potuto ancora risarcire, almeno in piccola parte, le vittime dei soprusi: Ihor Telpov, 51 anni, ucraino di origine, ma abitante a Taggia; e; Benito Vitale, 57 anni, dipendente della casa di riposo.

Seguono il rito ordinario: Rosalba Nasi (difesa dall’avvocato Alessandro Mager), 60 anni, originaria di Mondovì ma abitante a Sanremo, l’allora presidente dell’omonima fondazione che gestiva la Casa di Riposo e Stefano Bisiani, 37 anni, di Chiusavecchia, amministratore unico della Cooperativa Airone, che gestiva il servizio assistenziale al Borea.

Mentre ha scelto il rito abbreviato: Antonio Arias Ponce (difeso dall’avvocato Carlo Ruffoni), 33 anni, l’operatore socio assistenziale di origine peruviana arrestato dalla Guardia di Finanza, il 16 febbraio 2012, con l’accusa di violenza sessuale, per aver abusato di alcuni anziani degenti della casa di riposo Borea.

Secondo l’accusa, il giovane immigrato avrebbe approfittato di alcuni anziani, uomini ultrasettantenni, impossibilitati a negarsi alle sue avance. Le indagini, coordinate dal pm Maria Paola Marrali, grazie a una serie di telecamere nascoste, hanno permesso di ricostruire una serie di violenze nei confronti degli anziani degenti che venivano picchiati, ingiuriati ed a volte, pare, anche derubati.