La cantante e il gabbiano ferito: l’odissea nel trovare qualcuno che si prendesse cura del volatile




A questo punto – afferma Joanna Rimmer – sto valutando se mettere in piedi un’associazione solamente per gabbiani e piccioni in difficoltà così che nessuna anima vada ignorata”.
L’amore per gli animali è una cosa meravigliosa e lo sa bene la cantante inglese ma ormai sanremese di adozione Joanna Rimmer che è stata protagonista di una storia dove il protagonista è stato un gabbiano. Ma ovviamente salvare un animale ferito, soprattutto se si tratta di un pennuto, non è impresa facile; anzi la nostra Joanna ci ha raccontato una vicenda che è a tratti assurda.
"Venerdi sera ho salvato un piccolo giovanissimo gabbiano dai gatti e altri pericoli della zona. Sono stata ignorata da chi avrebbe dovuto occuparsene del animale in questione (nonostante il servizio di soccorso 24 ore su 24 e ho comminciato a fare delle telefonate a diversi enti e "animalisti" per cercare una soluzione per il piccolino. Essendo Sabato – prosegue Joanna – era un "problema" e così mi hanno consilgliato di mollarlo dove l’ho trovato. Ho spiegato che già l’avevo salvato da un branco di gatti, dopodiche mi è stato detto di mollarlo su qualche tetto sperando che la madre lo vedesse. Ho tentato di salire sopra quattro diversi palazzi in zona ma nessuno mi permetteva di salire dicendomi che solo gli amministratori possono andare.
Non sapevo se il piccolino fosse ferito, non sapevo più come fare. Addirittura un "animalista" mi ha detto: "E va beh, se deve essere amazzato dai gatti sarà perchè deve essere così." Ho chiamato 118 e l’operatrice gentilmente mi ha spiegato che nessuno vuole salvare queste creature, nessuno li vuole e nessuno non è più convenzionato per aiutarli, al contrario di altri paesi.
Anche lei mi ha dato il numero della persona che avrebbe dovuto occuparsene ma invano. Disperata ho chiamato l’Enpa di Savona sappendo che hanno un reparto uccelli molto grande e bello. Il responsabile mi ha parlato a lungo spiegandomi che l’atto di "lasciarli in giro o mollarli sopra palazzi" non si fa, è crudele, e troppo spesso muoiono di fame. In più mi hà detto: "Queste persone che dicono queste cose non vogliono bene agli animali". All’ ENPA, in questo periodo spesso ricevono dai 6-8 giovani gabbiani al giorno. Hanno poi fatto delle telefonate per sapere con chi dovevo rivolgermi a Sanremo ma il numero era sempre quello solito. Ho deciso di sospendere le inutili telefonate e di aspettare il lunedi mattina. Mi sono, nel frattempo, letteralmente innamorata del piccolino! Buffo, simpattico, mi guardava negli occhi con la testolina piegata, strappava dalla mia mano il tacchino, beveva dalla sua ciottola le uova e ormai le beccatine ridicoli di venerdi sera non le faceva più!
Domenica nessuno cercava il piccolo gabbiano e nessuno cercava me. Lunedi ho aspettato invano qualche telefonata o risposta. Poi ho visto sopra il palazzo di fronte un altro piccolo che stava fermo a lavarsi senza mai cercare di buttarsi giù. Il desiderio di riunire il mio piccolo, con forse la sua famiglia era una tentazione forte anche se dentro di me sentivo che non sarebbe stato saggio tentare di realizzare questo desiderio romantico. Volevo salire sopra quel palazzo per vedere, sapendo che sarebbe stato difficile anche quello. Gli stranieri in Italia non sono rispettati ne considerati e spesso trattati non bene, anzi con molta indiffirenza.
Ho chiamato il mio avvocato per sapere come fare per salire li sopra e anche per il resto. Volevo solamente la soluzione migliore per questo angelo in mia custodia. All’ avvocato piaccono i gabbiani e mi ha spiegato la situazione attuale in questo paese e anche a Sanremo. Con calma abbiamo parlato e mi ha aiutato a capire da sola la cosa migliore da fare per il benessere del piccolino. L’idea di non vedere più il piccolo pennuto mi creava molta tristezza, specialmente perchè l’ho incontrarto esattamente sei mesi dopo aver perso un altro ‘angelo’ Rexy-Boy, mio cagnone. Credo nella reincarnazione e mi domandavo se Rex fosse tornato sottoforma di gabbiano per salutarmi!
In molti paesi i gabbiani sono protetti, amati e visti come simboli di bellezza, di libertà, di poesia e di pace. In quei paesi non ci sono storie di attacchi sugli umani. Forse sono creature che sentono l’odio e di consequenza si rebellano per difendersi. Non ho mai avuto che fare con uccelli prima di aver aiutato il piccolino e sono rimasta stupita dalla loro bellezza. Sono degli Angeli e ringrazio il Signore per questa opportunità che mi ha regalato.
Vorrei ringraziare con tutto il cuore: L’Avvocato Gianluigi Davigo di Sanremo, Il Maestro Riccardo Zegna (per essere venuto apposta da Calizzano per portare il piccolino nel suo nuovo rifiugio) l’ ENPA di Savona e il servizio 118 di Sanremo."
Ma la vicenda dei giorni scorsi non è isolata e Joanna è stata nuovamente protagonista di un nuovo caso di gabbiano ferito: "Ho chiamato il dottore (uno di quelli responsabili per il soccorso di animali selvatici a Sanremo) per dargli la possibilità di aiutarmi a capire che cosa stia succedendo e come mai il servizio non ha funzionato come avrebbe dovuto quel weekend di Luglio e anche in un certo senso mercoledì scorso. Lo conosco da 19 anni e lo rispetto come medico veterinario. Dal 1995 è il dottore di Sammy: il mio gatto di 20 anni e 10 mesi; ed è per questo che gli ho chiesto (per escludere ciò come ipotetico motivo di assenza) se c’è qualche problema con me. Lui mi ha assicurato di no e in fretta ha cominciato a spiegarmi tutte le difficoltà che stanno incontrando come nuova associazione ancora nelle prime fasi, fornendo il loro servizio a tutta la provincia di Imperia. Ha detto che non tutti gli animali possono essere soccorsi e che alcuni hanno la precedenza, il che mi ha lasciata perplessa. Ha detto che ci sono altre persone in zona incaricate di soccorrere animali selvatici ma scaricano tutto su di lui.
A questo punto – conclude Joanna – sto valutando se mettere in piedi un’associazione solamente per gabbiani e piccioni in difficoltà così che nessuna anima vada ignorata".