Il lotto 6 non si farà. La provincia faccia subito marcia indietro!

28 luglio 2014 | 10:37
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Il lotto 6 non si farà. La provincia faccia subito marcia indietro!

“La responsabilità sarà esclusivamente di chi non è stato capace di progettare, in questi anni un piano dei rifiuti efficace, economico, ad impatto zero sull’ambiente e la salute.”

È attuale  la notizia che i lavori per la nuova discarica di Collette Ozotto non partiranno.
Il provvedimento del Questore blocca l’avvio dei lavori “onde evitare la modificazione irreversibile dello stato dei luoghi oggetto di accertamento” da parte della procura della Repubblica.
La notizia è scioccante ma non del tutto inaspettata. Che l’indagine fosse in corso era noto. Tuttavia la provincia ha premuto il tasto dell’acceleratore e pochi giorni fa, in data 21 luglio 2014, la conferenza dei servizi ha dato parere favorevole per l’avvio dei lavori del lotto 6.
Se da una parte il pericolo di una nuova costosissima discarica è momentaneamente scampato, la situazione diventa molto difficile, visto che mai sono state prese in considerazione le alternative promosse, tra gli altri, da Sanremo Attiva e altri comitati civici. Se la provincia l’avesse fatto, oggi avremmo quantomeno un piano B.
Quanto più volte sostenuto dagli organi della Provincia, ovvero che non potevano essere prese in considerazione le proposte alternative alla realizzazione della nuova discarica per l’impossibilità di portare i rifiuti fuori regione, ormai non corrisponde più al vero.
La Regione Liguria con delibera del 04/07/2014 dà attuazione ad un intesa interregionale avviata col Piemonte nel 2003 e stabilisce “che possano essere attivate, a fronte di situazioni di deficit rispetto al fabbisogno gestionale interno, …previi specifici accordi fra le Province liguri e le Province piemontesi interessate, con definizione di limiti quantitativi e temporali, operazioni di conferimento di rifiuti prodotti da Comuni della Liguria verso i seguenti impianti situati in Piemonte, nei limiti delle potenzialità che verranno messe a disposizione”
Sanremo Attiva ci tiene a precisare in modo chiaro e inequivocabile che condanna fermamente quanto deliberato dalla Regione, in quanto contrario ad ogni logica di corretta gestione dei rifiuti, che prevede la chiusura del ciclo nell’ambito locale. La delibera della Regione Liguria nasce probabilmente dalla situazione di emergenza in cui si è venuta a trovare il capoluogo, in seguito ai problemi di conferimento nella discarica di Scarpino, tuttavia questo provvedimento, potrebbe essere paradossalmente utile alla provincia di Imperia che, esaurita la disponibilità del lotto 5, nei restanti mesi di gestione provvisoria, potrebbe conferire negli impianti piemontesi.
Vogliamo ribadire che prospettiamo questa possibilità solo perché anche la nostra Provincia si trova in una situazione di fortissima emergenza, costretta a progettare la realizzazione di una discarica altamente dannosa per la salute e l’ambiente, a causa dall’incapacità dell’amministrazione provinciale di mettere in atto una seria e corretta politica di gestione dei rifiuti, basata sulla raccolta differenziata spinta e sul recupero della materia.
Non è una soluzione che prenderemo mai in considerazione in condizioni “normali”, ma di fronte alla tragica “emergenza lotto 6”, chiediamo che essa venga invece considerata e valutata attentamente in una nuova conferenza dell’Ato rifiuti; che adesso si compone di molti nuovi sindaci e amministratori che avevano espresso contrarietà alla nuova discarica provinciale.
In particolare, Sanremo Attiva chiede che i Sindaci si impegnino nella ricerca di altri impianti, oltre a quelli citati dalla delibera della Regione Liguria, che non prevedano, in qualunque forma, l’incenerimento dei rifiuti.
Inoltre chiediamo che la provincia valuti di revocare l’aggiudicazione per gravi motivi sopravvenuti di interesse pubblico. Fattispecie ammessa dal diritto amministrativo e tendenzialmente accettata dalla giurisprudenza, quale potere discrezionale della P.A. Dato atto che la revoca non sarebbe arbitraria ma determinata da una impossibilità sopravvenuta, quale l’inchiesta in corso che vede coinvolto il sito del lotto 5.
Infine, che l’assemblea dei sindaci si esprima per un cambio di rotta, per investire nella buona e corretta pianificazione di una raccolta differenziata spinta. Unica alternativa, è il caso di dirlo più che mai, al profilarsi dell’emergenza. Se, come dice qualcuno, a fine anno saremo in emergenza con i rifiuti accatastati per strada, la responsabilità sarà esclusivamente di chi non è stato capace di progettare, in questi anni un piano dei rifiuti efficace, economico, ad impatto zero sull’ambiente e la salute.

Il capogruppo di Sanremo Attiva, Francesca Antonelli