Gianmario Crespi, barelliere a Lourdes, condivide con i lettori la sua esperienza

14 luglio 2014 | 07:48
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Gianmario Crespi, barelliere a Lourdes, condivide con i lettori la sua esperienza

“… E’ già tutto scritto e la preghiera ci insegna a leggere nel cuore della verità…”

L’esperienza a Lourdes di Gian Mario Crespi come barelliere

Un indimenticabile Lourdes 2014

"Sono partito, dieci giorni fa, insieme al pellegrinaggio diocesano verso Lourdes con un bagaglio spirituale ai minimi storici; ero preso dai soliti mille problemi e da un’infiammazione alle gengive che non mi dava tregua. Quando ho varcato la porta della “piscina”, in cui prestavo servizio come volontario per aiutare i fedeli malati e non, a bagnarsi nell’acqua miracolosa di Lourdes, una mano ha aperto il mio cuore. La stessa acqua lo inondava di pace e serenità e non erano più le asfissie della società a soffocare il grido della mia anima verso la Madonna, bensì la sua calda presenza nel mio cuore ad illuminare la mia mente in quella verità che ognuno di noi anela di trovare quando si reca in un luogo santo.
“Anche noi abbiamo pregato per te” ripetevo ai pellegrini quando riemergevano dall’acqua, portando nel loro cuore anche la preghiera degli altri volontari presenti nella mia “piscina”. Tutti coloro che si immergevano mi ringraziavano di questa mia attenzione,  li rendeva felici ed alcuni si commuovevano. I fedeli, fradici d’acqua, capivano che il nostro servizio era svolto,
nei loro confronti, non con una meccanicità dovuta e quasi burocratica, bensì con quella corresponsione d’amore che cercavano nella Madonna, di cui noi davamo loro prova e realtà tangibile. Così per cinque giorni, per sette ore al giorno. Sono giorni questi di preghiera continua e quando non si prega in “piscina” è inevitabile porsi in meditazione innanzi alla statua della Madonna che si innalza sulla “Grotta” o nella basilica adiacente, quando piove. Chiudere gli occhi nella preghiera e sentirsi invasi da una grazia che solleva il nostro capo e corpo al cielo, in un’estasi totale nella quale il nostro io scompare per lasciare il suo posto al solo Dio, totalmente immersi in un bagno spirituale. Lo scettico potrebbe obiettare. “Tutto quanto è frutto del tuo auto convincimento, sei tu che vai a Lourdes alla ricerca di un tuo Dio”. Semplice rispondere che in noi è la radice della vita che solo
l’unico Dio possiede. Senza di essa io non sarei, per cui il mio desiderio è quello di dare sostegno al mio spirito rigenerandolo nella stessa radice che mi ha donato la vita, beatificandolo nella sua luce. E’ già tutto scritto e la preghiera ci insegna a leggere nel cuore della verità. Quando riusciamo veramente ad intuire l’amore di Dio, il quale libera il nostro di cuore dall’aridità del vuoto della nostra esistenza mortale, siamo certi della verità. Questa, per me, consiste nel fatto nel non essere io ad andare alla ricerca di un Dio, ma è Dio stesso che viene alla mia ricerca sin dal giorno in cui sono stato concepito, convincendomi dell’assoluto della verità in cui vivo. Non siamo noi che andiamo verso di Lui, è Lui che viene verso di noi, attraverso la parola di vita presente in Maria. Accostiamo quindi la nostra volontà alla Madonna ed Ella porterà nel nostro cuore una grazia infinita, talmente penetrante da immortalare in noi un immenso desiderio dell’amore di Dio, con il quale ci viene fatta grazia di condividere la nostra quotidianità".

G.M. Crespi