Francesco Citino Zucco critica duramente Oliviero Beha per suo articolo su Ventimiglia
30 luglio 2014 | 14:58

“In teoria sarebbe inutile ricordarle che – soprattutto di questi tempi – non si sente la mancanza di qualcuno che fomenti “razzismi” di vario genere; mi pare tuttavia che spesso ce lo si dimentichi, e lei se lo e’ certamente dimenticato”
Carissimo Beha,
ho provato a scriverle tramite il sito, ma non riesco a finire il testo. Quindi sono costretto a servirmi della e-mail ordinaria, che spero leggera’.
Io ho purtroppo gia’ letto con attenzione e – mi creda – con molto fastidio ed estremo sbigottimento il suo articolo su Ventimiglia, o per meglio dire sui calabresi di Ventimiglia.
In teoria sarebbe inutile ricordarle che – soprattutto di questi tempi – non si sente la mancanza di qualcuno che fomenti “razzismi” di vario genere; mi pare tuttavia che spesso ce lo si dimentichi, e lei se lo e’ certamente dimenticato. Quindi glielo ricordo.
Non so quanto sia durata la sua visita a Ventimiglia, ne’ con chi ha avuto il dispiacere di parlare e confrontarsi. Probabilmente se un calabrese medio venisse dalle sue parti ed incontrasse qualcuno che (s)ragionasse come ha in questo caso fatto lei, scriverebbe di peggio.
Trattare pero’ una comunita’ intera che, mi creda, non ha – salvo prova in contrario – niente di antropologicamente di meno rispetto ai piemontesi, ai lombardi e, mettiamoceli pure, ai toscani nel modo che lei ha scelto e’ semplicemente ignobile.
Se lei poi ha qualche elemento per affermare la sua personale superiorita’ intellettuale e magari anche fisica (non esageri, la prego !) sui "calabresi" lo faccia pure, ma si occupi di dimostrarlo. Nel suo caso, mi creda, l’esito favorevole di questo confronto non sarebbe per nulla scontato.
Cordialmente
Francesco Citino Zucco
N.B. Ovviamente appartengo alla "infame razza calabrese!"