Destinazione d’uso delle associazioni sportive dilettantistiche e di promozione sociale

Intervento di Sergio Lo Cascio, Presidente provinciale dell’Ente di Promozione Sportiva ACSI
Il sottoscritto Sergio Lo Cascio, Presidente provinciale dell’Ente di Promozione Sportiva ACSI, è nuovamente obbligato ad intervenire sulla problematica della destinazione d’uso delle strutture logistiche in cui svolgono le proprie attività le Associazioni Sportive Dilettantistiche e di Promozione Sociale.
In particolare, con i Comuni di Ventimiglia e Camporosso continuano a sussistere i problemi “urbanistici”.
Le delucidazioni e la spiegazione delle normative attualmente esistenti e riferibili al settore no-profit, erano già state protocollate presso entrambi gli Enti oltre un anno fa. In particolare, con il Comune di Ventimiglia, le disposizioni erano state discusse in presenza sia del Commissario prefettizio Dott. Bruno che di entrambi i Dirigenti dell’Ufficio Tecnico Edilizia Privata e Pubblica: il Dott. Bruno aveva chiesto ai 2 Dirigenti per quale motivo, nonostante l’obbligo imperativo previsto dal quarto comma dell’art. 32 dalla Legge Regionale 40/2009 – 4. I comuni adeguano i propri regolamenti edilizi ed igienico-sanitari al regolamento di cui al comma 1. – i regolamenti del Comune di Ventimiglia non fossero stati adeguati.
Rispettivamente per i Comuni di Ventimiglia e Camporosso, si pregano i Sindaci Dott. Ioculano e Dott. Gibelli, gli Assessori Avv. Sciandra e Dott. Gastaldo Fabio, nonché i rispettivi Dirigenti di acquisire nei propri regolamenti le disposizioni di Legge attualmente vigenti, evitando di contestare arbitrariamente presunti abusi edilizi inesistenti a danno delle Associazioni Sportive Dilettantistiche e di Promozione Sociale.
L’origine “premiale” delle disposizioni normative riguardanti il settore sportivo dilettantistico e di promozione sociale, recepite sia a livello nazionale che al livello Regionale hanno trovato il loro fondamento per offrire, tramite le Federazioni e gli Enti di Promozione Sportiva, un’ancora di salvezza alle numerosissime imprese allora esistenti (anno 2002 e precedenti), sorte, spesso, per la volontà di “4 amici al bar” di voler creare una piccola comunità locale (bocciofile, squadrette di calcio per i bambini, luoghi di ritrovo per giovani, ecc.); la maggior parte di queste realtà dilettantistiche erano (e sono) strutturate in locali inadatti alle disposizioni regolamentari previste per le attività svolte professionalmente e con scopo di lucro, sia dal punto di vista urbanistico, igienico-sanitario, di sicurezza che di professionalità necessarie e richieste per lo svolgimento delle stesse pratiche sportive: di qui ne era derivata la necessità e l’esigenza di salvare il settore dilettantistico.
Il sottoscritto Presidente Provinciale dell’Ente di Promozione Sportiva ACSI (Associazione Centri Sportivi Italiani), con la presente
CHIEDE UFFICIALMENTE ALLE RISPETTIVE AMMINISTRAZIONI ANCHE TRAMITE GLI ORGANI DI STAMPA di riesaminare le contestazioni attualmente in essere dal punto di vista “urbanistico” nei confronti di tutte le Associazioni Sportive Dilettantistiche e di Promozione Sociale localizzate nei territori dei Comuni di Ventimiglia e di Camporosso e di annullare, in autotutela, qualsiasi atto riferibile al cambiamento di destinazione d’uso funzionale relativo alle strutture logistiche in cui sono svolte le attività delle STESSE Associazioni no-profit, acquisendo nei rispettivi Regolamenti comunali, le disposizioni legislative indicate nelle Osservazioni.