“Caro Oliviero Beha, Ventimiglia si è costruita con la forza degli immigrati calabresi”

“La città, la mia città, viene violentata dalle parole di chi non la conosce, ma si permette di vomitare un giudizio fatto di stralci di articoli e di fonti non citate” scrive l’avvocato Marco Noto
Caro Direttore,
La città, la mia città, viene violentata dalle parole di chi non la conosce, ma si permette di vomitare un giudizio fatto di stralci di articoli e di fonti non citate. Ventimiglia si è costruita con la forza degli immigrati calabresi, con la forza degli immigrati tutti, così come l’intero mondo.
Vorrei ricordare ad O.B. che quelle persone dal sud non sono arrivate come spazzatura, ma come onesti lavoratori, per svolgere quei lavori che gli "indigeni" non volevano più svolgere (quel che capita oggi in Campania con gli immigrati di provenienza africana che vengono sfruttati nei campi, ed in generale in Italia con i nuovi migranti), costruendo quelle autostrade (e morendo nelle tante gallerie come topi in trappola) che facevano la fortuna dei soloni democristiani con le opere pubbliche degli anni ’50 e ’60. gente che ogni mattina faceva (e fa ancora) avanti e indietro con la vicina Francia ed il Principato di Monaco per lavorare ad
Ed al signor Beha consiglierei la visita alla Biblioteca Aprosiana nel vicino chiostro di Sant’Agostino, per capire cos è Ventimiglia, comunque ringraziando le quattro librerie che resistono grazie allo spirito del commerciante che è in tutti i ventemigliusi, e non grazie alle vendite dei libri di O.B.
Avvocato Marco Noto