L’artista portoghese Julião Sarmento, sbarca al Mamac di Nizza con il rapporto tra corpo e immagine

La mostra al Mamac, dal 28 giugno al 30 novembre 2014, ripercorre l’intera carriera di Sarmento sin dai primi anni 1970
Il Mamac di Nizza avrà il piacere e l’onore di ospitare la prima mostra di Julião Sarmento in territorio francese. L’inaugurazione avrà luogo oggi alle ore 19.00, alla presenza di Christian Estrosi, deputato e sindaco di Nizza, presidente della Metropole Nice Côte d’Azur. In stretto contatto con la creazione artistica, il MAMAC ha stabilito un dialogo tra le scene locali, nazionali ed internazionali, pur concentrandosi, con particolare attenzione sulle relazioni tra la Francia e gli Stati Uniti e l’Italia del nord. In termini più generali, il museo segue con vivo interesse i nuovi sviluppi dell’arte europea, con mostre personali dei lavori di Barry Flanagan nel 2002, Jan Fabre nel 2003, Jean-Pierre Raynaud, nel 2006, Michelangelo Pistoletto nel 2007, Jaume Plensa e Richard Long nel 2008 e Wim Delvoye nel 2010. La mostra di Julião Sarmento è un ulteriore passo in questa direzione.
Nato nel 1948 a Lisbona, dove vive e lavora, Sarmento ha intrapreso una carriera internazionale a metà degli anni 1970. Oltre a prendere parte a Documenta a Kassel, nel 1982 e nel 1987, ha rappresentato il Portogallo alla Biennale di Venezia del 1997 e ha portato il suo lavoro alla Biennale di San Paolo nel 2002. Grandi mostre si sono tenute in importanti gallerie come la Daniel Templon a Parigi, Giorgio Persano di Torino e Sean Kelly di New York, e le sue opere sono presenti in alcune delle collezioni più importanti, tra cui la Tate Modern di Londra, il Centre Pompidou di Parigi e il Museo Reina Sofía di Madrid.
La mostra al Mamac, dal 28 giugno al 30 novembre 2014, ripercorre l’intera carriera di Sarmento sin dai primi anni 1970, permettendo di approfondire la sua evoluzione artistica e iconografica attraverso la vera e propria immersione in un universo che è eminentemente poetico, concettuale e contemporaneo allo stesso tempo. Esso comprende quasi un centinaio di opere provenienti da collezioni private e istituzionali così come l’artista stesso.
Julião Sarmento sviluppa un lavoro multiforme (pittura, scultura, disegno, video, performance) che trova la sua articolazione essenziale nella ripetizione dei meccanismi del desiderio. Unire l’immagine al testo, dove sviluppa una iconografia personale, la cui musa è una giovane donna senza volto e vestita con un abito nero. Giocando con l’erotismo, eccitazione, parole non dette, le frustrazioni e la fantasia, l’artista sconvolge lo spettatore-voyeur nel suo rapporto con il corpo e l’immagine. Nella costruzione di un’opera frammentaria in esecuzione troviamo un incrocio di immagini e impressioni di déjà-vu violenti o latenti, dove Julião Sarmento aggiorna i simboli del movimento ancorati nella nostra coscienza collettiva partecipando così a un’arte della memoria.