Processo La Svolta |
Cronaca
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La difesa di Antonio Palamara “I pentiti non sono credibili”

25 giugno 2014 | 19:19
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La difesa di Antonio Palamara “I pentiti non sono credibili”

Nella sessione pomeridiana dell’udienza odierna del processo La Svolta la parola è stata presa dal difensore di Antonio Palamara il secondo Boss assieme a Giuseppe Marciano della presunta N’drina operante a Ventimiglia e nel ponente.

Nella sessione pomeridiana dell’udienza odierna del processo La Svolta la parola è stata presa dal difensore di Antonio Palamara il secondo Boss assieme  a Giuseppe Marciano della presunta N’drina operante a Ventimiglia e nel ponente. L’avvocato Mauro Casu ha improntato la propria linea difensiva cercando di smontare le dichiarazioni rese dai pentiti Oliverio e Cretarola che nelle loro deposizioni hanno citato più volte il nome di Antonio Palamara, Cretarola riconoscendolo come capo della locale di Ventimiglia considerandolo quasi un mito. 
L’avvocato Casu ha posto anche in particolare  l’accento sulle intercettazioni e sulla durata di quelle in cui compariva il suo cliente Antonio Palamara tutte intercettazioni di breve durata pochi minuti l’una. 
Le intercettazioni e le dichiarazioni dei pentiti sono gli argomenti più colpiti dalle difese, che lamentano tutte la visione accusatoria delle interpretazioni date dagli investigatori alle parole riportate nelle registrazioni.
 Casu ha detto sui pentiti che non sono attendibili in particolare Giovanni Cretarola secondo il legale ha condotto uno show durante la sua deposizione uno show pieno di contraddizioni e non ricordo ma che casualmente ha sempre tirato in ballo il suo assistito che invece il pentito ricordava benissimo. 
Su Oliverio è l’incontro in carcere con Palamara avvenuto a Torino  Casu ha citato il fatto che a presentare Oliverio e Palamara sarebbe stato Lorenzo Carbone parente del Palamara, ma su questa presentazione sarebbe stata impossibile perché l’avvocato Casu con  delle indagini ha scoperto che nel periodo dell’incontro il Carbone non era nemmeno detenuto. Di qui la inattendibilità delle dichiarazioni rese da Oliverio. 
Per il resto il filone conduttore delle difese come detto è quello di smontare l’accusa più grave ovvero il 416 bis associazione Mafiosa.