‘Henri Matisse, Nizza e il sogno delle odalische’: all’omonimo museo una mostra temporanea d’arte
Questa esposizione riunisce delle opere provenienti da musei importanti come il MoMA di New York, il Kunstmuseum de Solothurn, il Centro CCI/Georges Pompidou, i Balletti di Monte Carlo e tanti altri.
A seguito delle celebrazioni per il cinquantenario del museo Matisse, domani si aprirà una nuova mostra dedicata al pittore e al suo rapporto con Nizza, detto periodo nizzardo (1917-1929) attraverso il tema delle odalische per mezzo delle sue opere. Infatti la mostra si intitola Henri Matisse: ‘Nice, le rêve des odalisques’. Al Vernissage che avrà luogo stasera alle 19, sarà presente il sindaco di Nizza Christian Estrosi e il delegato ai musei, all’arte moderna e contemporanea e alla famiglia Matisse Gérard Baudoux.
Era il 1921 quando Matisse si installò a Nizza al numero uno di piazza Charles Félix su corso Saleya, dove fece sua l’interpretazione del tema delle odalische dipinte su una serie di litografie, oltre che essere un ritorno sorprendente del pittore alle arti figurative, dopo l’approccio al fauvismo del 1905. Con queste opere viene fuori una emanazione delle atmosfere incontrate da Matisse in Algeria e in Marocco, dove viene fuori un personaggio femminile in cui la plasticità del corpo viene totalmente rivoluzionata, ossia la struttura del modello incontra la scultura. All’esposizione che avrà luogo dal 21 giugno al 29 settembre 2014, si potranno ammirare disegni, litografie, sculture, opere e oggetti personali e tanto altro ancora, oltre alle pitture utilizzate per creare i quadri delle odalische.
Infine questa esposizione riunisce delle opere provenienti da musei importanti come il MoMA di New York, il Kunstmuseum de Solothurn, il Centro CCI/Georges Pompidou, i Balletti di Monte Carlo e tanti altri.
Foto copertina:
Henri MATISSE
Odalisque au coffret rouge, 1927
Huile sur toile
Musée Matisse, Nice
Legs de Madame Henri Matisse, 1960
Mentions obligatoires :
Si l’œuvre est reproduite seule :
© Succession H. Matisse
Photo : Archives Henri Matisse / D.R.