Claudio Scajola ai magistrati: “Non ho mai fatto affari con nessuno, non ne sono capace”
“Mi hanno lasciato fuori perchè avevano capito che ero più forte di loro. Berlusconi che prima mi rispondeva al telefono, non mi risponde più”
Claudio Scajola fa chiarezza e parla ai magistrati nel corso dell’interrogatorio facendo riferimento a Chiara Rizzo Matacena. Dalle colonne del Corriere della Sera l’ex ministro degli interni, ora in carcere per concorso esterno in associazione mafiosa, emergono particolari importanti sull’affaire. "Io a Chiara Matacena dicevo che doveva far rientrare il marito, meglio in prigione che latitante. E’ una donna sola, tribolatissima". E riferito al parlamentare del Pdl latitante a Dubai, Scajola ha detto: "La verità è che Matacena è latitante là e Chiara è in prigione dopo aver fatto una vita di inferno".
Per quanto riguardo la vicenda della famosa ‘casa al Colosseo’, il Corriere della Sera cita le parole di Scajola che ha affermato: "Non ho mai fatto affari con nessuno perchè non ne sono capace. L’ultima volta che ho comprato casa ho fatto un casino. E poi non vado a fare affari con loro. Io con la vicenda della casa sono politicamente morto, mi sono dimesso da ministro dopo che i giornali della mia parte politica mi hanno ammazzato".
E infine un ulteriore capitolo amaro della vicenda Scajola, ossia l’esclusione dalle liste delle europee di Forza Italia: "Andai da Berlusconi per dirgli che volevo mettermi alla prova con le elezioni europee e lui mi disse che gli pareva giusto. Dovevo incontrarmi con Toti e la Gelmini il giorno dopo l’arresto, mi volevano pure Crosetto e Gargani ma io non tradivo. Poi mi hanno lasciato fuori perchè avevano capito che ero più forte di loro. Berlusconi che prima mi rispondeva al telefono, non mi risponde più". In conclusione: "Non credevo che Berlusconi non mi mettesse in una lista con 21 persone e con le preferenze".