La solidarietà delle Acli di Imperia
22 maggio 2014 | 12:27
Non è ammissibile lasciare il mercato da solo che faccia le scelte in base alle sua convenienze: una idea che nella politica è lasciata in second’ordine, mentre un sistema civilizzato deve tenere conto del capitale umano, unica ragione del progresso
Le Acli di Imperia esprimono la loro piena solidarietà ai lavoratori dell’Agnesi e partecipano con preoccupazione alla vicenda dello stabilimento onegliese la cui chiusura getta nell’incertezza il futuro di tante famiglie e dell’intera capoluogo.
La storia di Oneglia è strettamente legata allo stabilimento Agnesi che ha tracciato una parte rilevante della storia diventando il marchio un segno distintivo di questa terra.
Questa vicenda chiama in causa la politica nel senso più nobile: non è ammissibile che in questo mondo globalizzato le scelte avvengano solo in conseguenza del più grande profitto dei “proprietari” senza tener conto di chi opera per generare tale profitto e dei territori che magari hanno investito per arrivare a tali risultati: aziende sane che solo per motivazioni finanziarie vengono fagocitate creando attorno impoverimento e mettendo in crisi centinaia di famiglie; per non parlare di aziende malate senza che nessuno ne risponda dello stato cui sono pervenute ma che creano danni sociali incalcolabili.
Non è ammissibile lasciare il mercato da solo che faccia le scelte in base alle sua convenienze: una idea che nella politica è lasciata in second’ordine, mentre un sistema civilizzato deve tenere conto del capitale umano, unica ragione del progresso e dell’economia.
Le Acli vivono l’attuale momento con trepidazione e intendono poter dare il contributo proprio di una associazione impegnata nel campo sociale, fondata sul volontariato e su servizi