Il padrone di casa lo sfratta ma lui è agli arresti domiciliari. E ora che si fa?/ IL PARADOSSO

A tirare fuori il caso è il fratello di Vincenzo, Pino Mercurio, che lancia un appello: “Qualcuno mi spieghi come si può ingiungere lo uno sfratto esecutivo ad un detenuto ai domiciliari…”
Un commerciante ambulante, di 50 anni, Vincenzo Mercurio, detenuto agli arresti domiciliari per aver aggredito e ferito con una bastonata, il 19 marzo scorso, nel poliambulatorio (ex ospedale Santo Spirito), di Ventimiglia, l’oculista di 40 anni, Domenico Contursi, accusato di avergli fatto perdere la vista da un occhio, dopo una semplice visita, è stato raggiunto da uno sfratto esecutivo ed ora si apre questione giuridica.
A tirare fuori il caso è il fratello di Vincenzo, Pino Mercurio, che lancia un appello: “Qualcuno mi spieghi come si può ingiungere lo uno sfratto esecutivo ad un detenuto ai domiciliari. In questi giorni ho saputo che gli è stato notificato l’atto dall’ufficiale giudiziario ed entro il prossimo 26 giugno, mio fratello dovrà lasciare casa”.
Vincenzo sta scontando una pena a 1 anno e 6 mesi di reclusione, che aveva patteggiato davanti al giudice monocratico Domenico Varalli, di Imperia. Pur trattandosi di un soggetto incensurato, il giudice non gli ha concesso la sospensione della pena, ritenendo sussistente la possibilità che Mercurio, possa di nuovo aggredire il medico.
In seguito alla perdita della vista da un occhio, ha anche perso il lavoro e per questo motivo è iniziata la morosità, culminata nello sfratto.