A Sanremo |
Cultura e Spettacolo
/Sanremo e dintorni
/Societa
/Taggia
/Ventimiglia Bordighera e dintorni
/Presentazione dei “Parmureli”, le foglie di palma intrecciate che andranno a Roma
9 aprile 2014 | 12:59
Il “parmurelu” che sarà donato a Papa Francesco è stato intrecciato con tre foglie di palma unite, a simboleggiare la SS Trinità: Padre, Figlio e Spirito Santo
Presentati, presso Villa Santa Giovanna d’Arco in Sanremo, alla presenza del Vescovo Diocesano, Mons. Antonio Suetta, dell’Assessore Comunale Gianni Berrino, del responsabile giardini sanremesi e Direttore del Centro studi e ricerche per le palme, Claudio Littardi e del Presidente della Cooperativa "Il Cammino" , Sergio Oderda, i "Parmureli" (foglie di palma intrecciate), che saranno portati a Roma in occasione della domenica delle Palme.
Il "parmurelu" che sarà donato a Papa Francesco è stato intrecciato con tre foglie di palma unite, a simboleggiare la SS Trinità: Padre, Figlio e Spirito Santo. L’opera è stata confezionata nei giorni scorsi a Sanremo presso "Il Cammino", assieme ad altri 3000 esemplari di dimensioni minori, tutti intrecciati secondo la tradizione del ponente ligure (alcuni saranno nelle mani di Cardinali e autorità religiose altri consegnati ai fedeli presenti in Piazza S. Pietro).
La storia: Il Capitano Benedetto Bresca si trovava a Roma in Piazza San Pietro, il 10 settembre del 1586, nel giorno in cui veniva innalzato l’obelisco egizio, alto 26 metri e pesante 350 tonnellate, come disposto da Papa Sisto V. Data la delicatezza dell’operazione, guidata dall’architetto Domenico Fontana, il Pontefice aveva ordinato ai numerosi fedeli il silenzio più assoluto, minacciando pene severe per chiunque avesse trasgredito alla disposizione. Sfidando il divieto, Bresca gridò "Aiga ae corde" (acqua alle corde, in dialetto ligure) nel momento in cui le funi che sostenevano l’obelisco, surriscaldate e troppo tese, sembravano sul punto di cedere. Capitan Bresca, uomo di grande tradizione marinara, sapeva bene che le corde di canapa quando vengono bagnate si raffreddano ed evitano lo sfilacciamento.
L’avvertimento del marinaio fu colto e il crollo dell’obelisco scongiurato.
Sisto V anzichè punire il capitano per la trasgressione, lo ringraziò e gli offrì di scegliere lui stesso il compenso per il provvidenziale suggerimento. Bresca chiese ed ottenne il privilegio, per sè e per i suoi discendenti, di avere l’onore di essere il fornitore ufficiale delle palme pasquali al Pontefice.
Oggi: il dono dei parmureli al Santo Padre è un’iniziativa promossa nel 2003 dal Centro Studi e Ricerche per le Palme e dalla Cooperativa sociale Il Cammino di Sanremo. L’antica tradizione si era arrestata negli anno ’70 e fino a quel tempo erano state consegnate solo foglie non intrecciate.
"Per la Diocesi è un appuntamento importante – ha sottolineato Mons. Suetta nel suo intervento – per il significato religioso che l’avvenimento comporta. La domenica delle palme apre la Settimana Santa, momento centrale dell’anno liturgico, e la Celebrazione del Santo Padre avviene in Piazza San Pietro, luogo che rappresenta il cuore della Cristianità".
Quest’anno, però, si aggiunge una grande sorpresa: il dono al Santo Padre del pastorale, detto "ferula" (in legno d’olivo). Si tratta di una vera e propria opera d’arte realizzata da alcuni ragazzi della Cooperativa "Il Cammino", in particolare nel laboratorio di falegnameria del progetto di inserimento dei detenuti nel mondo del lavoro. Nei giorni scorsi anche al Vescovo Diocesano è stato consegnato un Pastorale realizzato dalle stesse mani, ma con tipologie diverse, ovvero, con il classico "ricciolo" in alto e il disegno del suo motto su piccola pietra di ardesia.