Per i maltrattamenti alla casa di riposo Borea: 5 patteggiamenti, 2 ordinari e un abbreviato

4 aprile 2014 | 11:20
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Per i maltrattamenti alla casa di riposo Borea: 5 patteggiamenti, 2 ordinari e un abbreviato
Per i maltrattamenti alla casa di riposo Borea: 5 patteggiamenti, 2 ordinari e un abbreviato
Per i maltrattamenti alla casa di riposo Borea: 5 patteggiamenti, 2 ordinari e un abbreviato

Secondo l’accusa, gli anziani degenti venivano picchiati, umiliati ed anche derubati. L’indagine aveva portato all’arresto di 7 persone

Si è chiusa, stamani, davanti al gup Laura Russo, di Imperia, con cinque patteggiamenti, la prima parte dell’udienza preliminare al processo sui maltrattamenti ai degenti della Casa di riposo Borea, di Sanremo, culminata il 18 gennaio del 2012 con un blitz della Guardia di Finanza, che porto’ in carcere 7 persone tutte accusate, in concorso, di maltrattamenti continuati e aggravati nei confronti dei pazienti del ricovero.

Dieci, in totale, gli imputati. Hanno patteggiato una pena a 3 anni e 2 mesi: Assunta Mecca, 53 anni, nata ad Avigliano (Potenza), ma residente a Taggia; Daniele Antonio Raschellà, 48 anni, nato a Ougree (Belgio), residente a Sanremo; Elzbieta Ribakowska, 52 anni, polacca di origine, residente a Sanremo e Cristina Ciobanu, 38 anni, nata a Mischii, in Romania, ma abitante a Sanremo.

E poi, ha patteggiato una pena a 3 anni e 6 mesi: Silvano Fagian, 54 anni, nato a Torino e residente a Taggia. Hanno, invece, chiesto di poter formalizzare il patteggiamento alla prossima udienza (l’11 luglio 2011), non avendo potuto ancora risarcire, almeno in piccola parte, le vittime dei soprusi: Ihor Telpov, 51 anni, ucraino di origine, ma abitante a Taggia; e; Benito Vitale, 57 anni, dipendente della casa di riposo.

Seguono il rito ordinario: Rosalba Nasi (difesa dall’avvocato Alessandro Mager), 60 anni, originaria di Mondovì ma abitante a Sanremo, l’allora presidente dell’omonima fondazione che gestiva la Casa di Riposo e Stefano Bisiani, 37 anni, di Chiusavecchia, amministratore unico della Cooperativa Airone, che gestiva il servizio assistenziale al Borea.

Mentre ha scelto il rito abbreviato: Antonio Arias Ponce (difeso dall’avvocato Carlo Ruffoni), 33 anni, l’operatore socio assistenziale di origine peruviana arrestato dalla Guardia di Finanza, il 16 febbraio 2012, con l’accusa di violenza sessuale, per aver abusato di alcuni anziani degenti della casa di riposo Borea.

Secondo l’accusa, il giovane immigrato avrebbe approfittato di alcuni anziani, uomini ultrasettantenni, impossibilitati a negarsi alle sue avance. Le indagini, coordinate dal pm Maria Paola Marrali, grazie a una serie di telecamere nascoste, hanno permesso di ricostruire una serie di violenze nei confronti degli anziani degenti che venivano picchiati, ingiuriati ed a volte, pare, anche derubati.

Nel mirino della magistratura ci sono anche alcune morti sospette. Alla prima udienza erano state presentate 13 costituzioni di parte civile. A costituirsi furono, oltre all’Asl 1 Imperiese e alla Fondazione Borea (che gestisce l’omonima casa di riposo), anche il Tribunale dei Diritti del Malato e le famiglie di 10 degenti: 6 dei quali sono deceduti; 2 sono ancora in vita ma incapaci di intendere e di volere e altri 2 sono in vita e capaci di intendere e di volere.