Scoprendosi amato da Dio l’uomo comprende la propria trascendente dignità

26 marzo 2014 | 11:12
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Scoprendosi amato da Dio l’uomo comprende la propria trascendente dignità

Da tempo l’uomo ha perduto il desiderio e la volontà di riscoprire il significato autentico e profondo del proprio esistere

"Scoprendosi amato da Dio l’uomo comprende la propria trascendente dignità, impara a non accontentarsi di sé ed a incontrare l’altro in una rete di relazioni sempre più autenticamente umane". Da tempo l’uomo ha perduto il desiderio e la volontà di riscoprire il significato autentico e profondo del proprio ‘esistere’. Travolto da angoscianti problematiche e stremato dalle fatiche del vissuto quotidiano, egli continua a ‘trascinare’ la propria vita, giorno dopo giorno, come grave fardello, senza alcuna prospettiva e/o progettualità, disinteressandosi dell’‘altro’ e del prossimo. Il Catechismo della Chiesa Cattolica ci rammenta che “Il desiderio di Dio è inscritto nel cuore dell’uomo, perché l’uomo è stato creato da Dio e per Dio; e Dio non cessa di attirare a sé l’uomo e soltanto in Dio l’uomo troverà la verità e la felicità che cerca senza posa”. Non solo. La ragione più alta della dignità dell’uomo consiste nella sua vocazione alla comunione con Dio. Oggi, purtroppo, l’uomo ha dimenticato di essere ‘Creatura’ generata, per amore, dal Creatore che è, Egli stesso, Vero Amore. Devono, allora, risuonare, in noi, le parole di Qoelet: “Dio ha messo l’eterno nel cuore dell’uomo”. Tale “intimo e vitale legame” con Dio, fa sì, quindi, che ogni giorno, Dio ‘abiti’ la vita dell’uomo nutrendola di quell’Amore Perfetto ed Infinito che la sublima e la rende capace di aprirsi, interamente, alla dimensione ‘divina’, indirizzandola verso la Santità e la Vita Eterna e, quindi, trascendendola. Quando l’uomo fa esperienza diretta dell’Amore di Dio, percependo la Sua presenza Vera e Viva, nel proprio vissuto, viene animato dal profondo desiderio di essere continuamente plasmato da Tale Amore. S. Agostino ci ricorda che quel Dio che cercava lontano da sé, è il Dio vicino ad ogni essere umano. Dio, quindi, ‘abita’ anche la vita dell’altro, soprattutto di quello che non conosciamo, che critichiamo, che non accettiamo, che giudichiamo. E anche nell’ ‘altro’ è presente l’Amore di Dio che è per tutti e spinge ciascuno ad amare tutti. Anche il Sacrificio della Croce, che è dono per  tutti, è l’espressione più forte dell’Amore di Dio per ogni uomo e l’invito più chiaro ed esplicito ad essere, come Gesù Cristo, Amore per tutti. Dobbiamo, riscoprirci “Uomini resi nuovi dall’amore di Dio” che “sono in grado di cambiare le regole e la qualità delle relazioni e anche le strutture sociali”. Si è felici quando si ama e si è felici anche quando si è amati e tale felicità, generata dall’Amore, trasforma la vita dell’uomo rendendola ‘piena’, salda e capace di comunicare e di ‘comunicarsi’. L’esperienza dell’Amore Divino ci chiama a superare noi stessi, a ‘trascendere’ per essere più ‘vicini’ a Dio, completamente immersi nella Sua grazia divina, amati dall’Amante per mezzo dell’Amore. Ed è attraverso l’esperienza dell’Amore che l’uomo perfeziona se stesso, scoprendo la sua piena realizzazione e la perfetta letizia del cuore nel riuscire ad amare chiunque, così come è amato da Dio, Vero Amore. “Solo l’Amore è capace di trasformare in modo radicale i rapporti che gli esseri umani intrattengono tra loro. Inserito in questa prospettiva, ciascun uomo di buona volontà può intravedere i vasti orizzonti della giustizia e dello sviluppo umano nella verità e nel bene”. Buon cammino quaresimale.

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