Paolo Andreucci e Giandomenico Basso, piloti del rallismo italiano, parlano di Rallye Sanremo

29 marzo 2014 | 19:15
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Paolo Andreucci e Giandomenico Basso, piloti del rallismo italiano, parlano di Rallye Sanremo
Paolo Andreucci e Giandomenico Basso, piloti del rallismo italiano, parlano di Rallye Sanremo
Paolo Andreucci e Giandomenico Basso, piloti del rallismo italiano, parlano di Rallye Sanremo

Sono i grandi piloti del rallismo italiano del terzo millennio. Paolo Andreucci e Giandomenico Basso: due vittorie a Sanremo il primo, tre il secondo

Sono i grandi piloti del rallismo italiano del terzo millennio. Paolo Andreucci e Giandomenico Basso: due vittorie a Sanremo il primo, tre il secondo. Grandi protagonisti della passata edizione in cui uno vinse (Basso) e l’altro perse la gara (Andreucci) per un’incredibile toccata mentre era al comando ed il risultato sembrava al sicuro. Ed anche per l’edizione numero 56, quella del 2014, sono pronti ad incrociare le armi per dare spettacolo sulle prove dell’entroterra della Riviera di Ponente.

Paolo Andreucci (navigatrice Anna Andreussi; 48 anni, sette volte campione italiano – Peugeot 208 T16; vincitore del Rallye Sanremo nel 2006 e 2010). “Un peccato che il Sanremo abbia perso la sua titolazione per il Campionato Europeo (rimane la validità per lo European Rally Trophy), ma la sua validità a livello agonistico rimane intatta. Quest’anno vi sono almeno quattro o cinque piloti che possono puntare al successo e la presenza di uno straniero del livello di Brian Bouffier dimostra quanto il Sanremo sia una gara interessante”.

Abituato a lottare sempre, il pilota di Castelnuovo Garfagnana (LU) non si allarma più di tanto per le difficoltà incontrate al Ciocco all’esordio con la Peugeot 208 T16. “Una vettura nuova presenta sempre delle incognite. Abbiamo dovuto affrontare il cambiamento della valvola pop-off voluto dalla FIA a pochi giorni dal Ciocco; abbiamo dovuto adattare assetti e sospensioni agli asfalti ed al grip italiani. Troppe cose da fare in così pochi giorni. Ma anche al Ciocco abbiamo vinto una speciale sul finire della prima giornata e tre delle quattro prove della seconda. Ora ci presentiamo a Sanremo convinti di essere più competitivi e di lottare per il successo”.
Dall’alto del suo palmares, “Ucci” può dare un consiglio a quei giovani che vogliono seguire una carriera professionistica. “Devono scegliere le gare giuste in Italia, ma anche guardare alle gare estere per poter crescere a livello di formazione e di preparazione”.
Infine l’album dei ricordi al Sanremo. “Ho vissuto due grandi momenti che ricordo con particolare affetto. La vittoria del 2010 che mi consegnò il titolo italiano ed il miglior tempo nella prima prova della gara del 1997, ottenuto con la Renault Megane. Ero stato davanti ai big del mondiale rally. E quella volta c’erano proprio tutti”.

Giandomenico Basso (navigatore Lorenzo Granai; 42 anni, due volte campione europeo, una volta campione italiano, una volta vincitore dell’Intercontinental Rally Challenge – Ford Fiesta R5 LDI; vincitore del Rallye Sanremo nel 2008, 2012 e 2013).
“No, non mi aspettavo assolutamente di vincere il Ciocco, la gara di esordio con la Fiesta alimentata a GPL. Non ci pensavamo né io né la squadra ma puntavamo prudentemente ad un podio”.
Giandomenico Basso è categorico come sempre. “Abbiamo vinto la gara sui due passaggi della prova di Bagni di Lucca quando abbiamo ottenuto un distacco interessante. Nella seconda tappa sono partito tenendo un buon ritmo e gestendo il vantaggio in sicurezza”.

Il pilota di Cavaso del Tomba non è galvanizzato dal successo garfagnino.
“Il Sanremo è una gara completamente diversa, con prove più lunghe, più tecniche, più guidate. Oltretutto vi sarà un maggior chilometraggio fra due parchi assistenza e ciò aumenterà ancora di più il nostro handicap peso. Essere più pesanti significa sollecitare maggiormente freni, sospensioni e gomme, e ciò potrebbe rivelarsi determinante”.

Per Giandomenico Basso il Sanremo mantiene una validità importante. “Nonostante l’uscita dal campionato europeo la gara sarà di sicuro interesse a livello agonistico. Oltre a me ed Andreucci avremo anche Umberto Scandola, Andrea Nucita, Andrea Perico; inoltre, probabilmente, assisteremo all’esordio della nuova Citroën DS3 R5. Sarà un confronto molto importante a cui si aggiungerà Brian Bouffier. Lo scorso anno il francese è stato più veloce di me sulle speciali, ma alla fine ho vinto io, grazie a due suoi errori. Ma io non ero nelle condizioni ottimali, perché non sono mai riuscito a trovare il giusto feeling con l’assetto e a far lavorare bene le gomme. Ed a proposito di pneumatici il Sanremo sarà un interessantissimo confronto fra Michelin e Pirelli con le nuove coperture volute dalla FIA. Come vedi di motivi di interesse ce ne sono finché si vuole, anche senza la validità per il campionato europeo. Questo forse perché l’ingresso della nuova categoria R5 ha stimolato molti team e scuderie ad investire nelle nuove vetture”.

Basso è stato uno degli ultimi piloti globe-trotter del rallismo italiano, quindi, anche lui, può spendere una parola per i nostri enfant prodige. “Un giovane che voglia puntare al professionismo deve fare delle scelte chiare e precise fin dall’inizio carriera. Si può essere professionisti anche nel campionato italiano, ed allora in quel caso è inutile sprecare tempo ed energie correndo all’estero. Ma se si vuole guardare oltre confine bisogna preparare un programma su più anni, perché non basta una sola stagione per emergere, perché per vincere non basta la classe, ma conta l’esperienza”. Sanremo può dare grandi soddisfazioni anche quando non si vince.

“La gioia più grande l’ho vissuta nel 2007 quando lottai alla pari con Luca Rossetti. Nelle ultime prove scelsi di non attaccare, chiusi secondo, ma il titolo tricolore era mio”. Recordman di vittorie a Sanremo, pur in condivisione con Miki Biasion, Gilles Panizzi e Didier Auriol, ci tiene a sottolineare che lui è il solo ad aver vinto la gara della Città dei Fiori con tre macchine diverse e conclude: “loro non possono più puntare al poker, mentre io…”.