L’opinione di un lettore sul turismo con camper e le possibilità del suo sfruttamento

Torno su un argomento a me tanto caro, ovvero il turismo in camper, con la riscoperta di borghi tipici fuori dai circuiti viaggi tradizionali e di prodotti e tradizioni autoctone e genuine.
Come sempre, in occasione di ogni manifestazione o ponte festivo, si ripresenta in questa rubrica la discussione relativamente alla presenza dei camper in città, con conseguente occupazione di posti auto e lamentele, fino a giungere ad esternazioni riguardo i modi di scaricare le acque nere.
Buona parte del popolo dei camperisti, proprio per l’amore e il rispetto che ha per la natura, si comporta in modo legale e corretto riguardo lo smaltimento del contenuto dei serbatoi. Certamente, pochi scellerati possono portare danno a tutta una categoria, ma sappiano i detrattori dei camper che non tutti i viaggiatori sono così.
Mi ha fatto positiva impressione leggere gli interventi anche di attuali consiglieri comunali relativamente a questo problema; problema del quale ci si rende conto solo ora, sotto campagna elettorale, ma che molti cittadini segnalavano già da Gennaio 2011 (è sufficiente fare una ricerca sull’archivio).
Molto probabilmente, spesso le segnalazioni dei cittadini non vengono lette da chi di dovere, altrimenti si sarebbe posta soluzione al problema. Viene naturale chiedersi come mai solo ora si decida di intervenire, con interpellanze al Consiglio Comunale, come mai non lo si è fatto prima, sulla base degli interventi dei cittadini, dove era la politica quando il problema veniva alla luce?
Ci sono nazioni in Europa che del turismo pleinair hanno fatto la loro bandiera: basta vedere la Croazia o la Slovenia. Quest’ultima, dopo aver compilato un questionario allo stand alla Fiera Camper Parma, nel giro di 2 giorni lavorativi mi faceva recapitare a casa una maxi busta con depliant informativi, cartine, itinerari e un dvd.
Tutto dedicato alle vacanze in camper e con bici al seguito. Non è una cosa particolarmente difficile, dovremmo solo sfruttare meglio, a mio avviso, Sanremo Promotion affinché promuova il territorio anche in una Fiera del Camper, magari con Sanremo capofila di un sistema turistico integrato.
Si potrebbe cercare di facilitare gli spostamenti dei camperisti dall’area di sosta con navette bus e biglietti dedicati, aiutando in tal modo la RT sia sotto il profilo economico sia sotto l’aspetto occupazionale.
Attorno all’area camper potrebbero nascere piccole botteghe o negozi con generi di prima necessità, chioschi di fiori e di souvenir, incrementando così il lavoro per i nostri giovani.
La città non ha saputo innovarsi, e non lo farà finché per alcuni queste forme di turismo si pensa essere “turismo barbarico” come ha detto, su queste pagine, un lettore in data 3/04/2013. Abbiamo molteplici terreni incolti, ex serre che ormai sono in rovina e deturpano il paesaggio: da problema potremmo trovare soluzioni anche economiche vantaggiose.
Innanzitutto, va modificato l’approccio mentale alle nuove forme di turismo, cercando di fare capire che anche da li può e deve partire il nostro rilancio sul panorama turistico, che ormai con la rete non è più solo nazionale ma europeo e mondiale (ci sono forum di camperisti la cui lettura è molto interessante www.camperonline.it www.camperlife.it).
Di recente, anche l’ospedale di Bergamo ha inaugurato 4 stalli di sosta attrezzati per camper, gratuiti, in modo da venire incontro alle esigenze di chi ha congiunti ricoverati; da noi, si è ristrutturato il pronto soccorso ma nessuno ha pensato ad un progetto innovativo e moderno. Ci sono paesi in Italia (Cerchiara di Calabria, Meledola, Cagliari, Trani) che nel mese scorso hanno inaugurato funzionali aree camper.
Forse noi siamo da meno?

Un lettore camperista