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Ennesimo scempio del paesaggio, sulla via di Santiago de Compostela

25 marzo 2014 | 22:24
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Ennesimo scempio del paesaggio, sulla via di Santiago de Compostela
Ennesimo scempio del paesaggio, sulla via di Santiago de Compostela
Ennesimo scempio del paesaggio, sulla via di Santiago de Compostela
Ennesimo scempio del paesaggio, sulla via di Santiago de Compostela
Ennesimo scempio del paesaggio, sulla via di Santiago de Compostela
Ennesimo scempio del paesaggio, sulla via di Santiago de Compostela

Lungo la strada che da Torrazza porta ad Andora, il famoso “Camino de Compostela” dichiarato dall’ UNESCO “Patrimonio dell’ Umanità” nel 1987, sno stati tagliati alberi secolari

La Via della Costa è il tratto ligure, lungo 360 chilometri, del “Camino de Compostela”, storico percorso di pellegrinaggio che unisce Santiago di Compostela a Roma.
Il “Camino de Compostela” è stato dichiarato dall’ UNESCO “Patrimonio dell’ Umanità” nel 1987.
Lungo la tappa Torrazza-Andora, di 32 km, c’è un passaggio pittoresco e panoramico che, abbandonando la strada asfaltata, transita accanto al piccolo cimitero di Gorleri, su un antico sentiero, lastricato magistralmente in pietra, che conduce allo scollinamento fra il Dianese e l‘Imperiese, ove lo sguardo connette l’Oriente – verso Roma – con l’occidente verso la Galizia di Santiago.
L’impegno della salita che qui culmina è temperato dalla presenza di un “viale naturale” di una decina di alberi Roverella, Quercus pubescens, di un centinaio di anni, particolarmente apprezzati dai turisti – pellegrini, specie tedeschi, che, peraltro, contribuiscono significativamente all’economia locale.
Questo tratto viene mantenuto in decoro dal Circolo Ricreativo Gorlerese, fondato nel 1896, non solo come opportunità turistica, ma anche come omaggio al tempo ed alla memoria.
Ora quegli alberi sono stati tagliati. Compreso quello, leggermente staccato dal sentiero, che creava ombra e ristoro a tutto il cimitero, rinnovando le stagioni, cioè la vita, a chi riposa in pace.
Il Proprietario del confinante oliveto, da cui peraltro da decine di anni non vengono raccolte le olive, ha accampato il suo diritto a tale intervento. Può essere che la legge glielo consenta, ma vogliamo precisare che l’abbattimento delle querce nulla ha a che vedere con le esigenze di “coltivazione del fondo” spesso citate per giustificare gratuiti scempi del paesaggio, in quanto si trovavano proprio a bordo del “Camino de Compostela”, fra l’altro ben segnalato con la notissima freccia gialla, il logo della conchiglia, ed appositi cartelli del Circolo Ricreativo Gorlerese, erano lontane da ogni albero di olivo e non in grado di limitare in alcun modo la produttività del terreno.
Ma se anche l’intervento fosse stato “legale”, è privo di ogni “legittimità” in un paese che sbandiera in ogni normativa, talora anche vessatoria con i deboli, la difesa del territorio e del paesaggio ed evidenzia la disperante mancanza di senso della collettività che dovrebbe essere alla base di una società che pretenda di essere tale.

Circolo Ricreativo Gorlerese
Il Presidente
Emma Camiglia