Aperto per la prima volta al pubblico il parco di Villa Angerer
“Sono orgoglioso di questo risultato – ha commentato soddisfatto il Sindaco – che ha reso pubblica un’area verde che, in precedenza, non lo era mai stata. E’ un altro passo avanti nella valorizzazione dei beni culturali della nostra città”
Nessuno – tranne gli addetti ai lavori – era mai entrato prima di stamattina nel giardino di Villa Angerer, uno splendido edificio in stile liberty di proprietà comunale.
Quando il Sindaco ha tagliato il nastro e il numeroso pubblico (autorità civili e militari, rappresentanti di associazioni culturali, professionisti ma anche tante persone comuni) arrivato per l’occasione ha potuto finalmente varcare la soglia di un’area sconosciuta, la sorpresa è stata grande per la bellezza e il fascino del luogo.
La scoperta del giardino, con un sottofondo di musica classica ad accompagnare i visitatori, è stata guidata da Claudio Littardi, il funzionario dei Beni Ambientali del Settore Lavori Pubblici che ha progettato e curato l’esecuzione dei lavori di ristrutturazione.
Il progetto è stato fortemente voluto dall’Amministrazione comunale che lo ha finanziato e, in particolare, dal Sindaco che, anche con l’apertura di Parco Marsaglia, ha restituito ai cittadini due aree verdi dopo anni di abbandono.
"Sono orgoglioso di questo risultato – ha commentato soddisfatto il Sindaco – che ha reso pubblica un’area verde che, in precedenza, non lo era mai stata. E’ un altro passo avanti nella valorizzazione dei beni culturali della nostra città".
"Dopo aver scoperto il giardino di questa bellissima villa – aggiunge il consigliere comunale Marco Mauro – ho ritenuto opportuno che dovesse essere reso vivibile a tutti i cittadini. E’ una vera chicca botanica, a due passi dal centro e accanto al Casinò. Quindi, mi sono impegnato per la sua ristrutturazione e, una volta, elaborato il progetto, ne ho seguito le tappe collaborando con il Sindaco. Ringrazio i Beni Ambientali che hanno risposto in modo egregio a questa sollecitazione e le Associazioni culturali per la loro attiva presenza sul territorio e per aver sensibilizzato anche il FAI in merito a un contributo che, però, non è arrivato".
I lavori hanno comportato il recupero e la messa in sicurezza, a livello statico, della grotta di accesso, riproducendo l’originaria forma con parti di tufo (dove mancanti), materiale con cui era stata costruita.
L’interno della grotta, tutta la parte della roccaglia (uno splendida riproduzione tutta in cemento di rocce, legno, ecc. eseguita ai tempi della costruzione della villa), del vivaio e della passeggiata lungo il muro di via F.lli Asquasciati e i palazzi confinanti sul lato ponente sono stati ripuliti e demolite le parti pericolanti per mettere in sicurezza l’area.
Lungo tutto il perimetro di questa zona è stata sistemata una recinzione protettiva che delimita le zone di accesso al pubblico.
Nell’ambito dell’intervento, è stato recuperato e ristrutturato anche un gazebo, in metallo, antichizzato e protetto con vernici speciali.
Lo stesso intervento è stato effettuato anche su tutte le arcate in ferro utilizzate per i rampicanti.
Nell’ambito del giardino è stato creato un percorso utilizzando fibre vegetali macinate e triturate e non materiali inerti: tale cammino consente di visitare tutto il giardino e di ammirare la vegetazione senza calpestare il suolo intorno alle piante e alle loro delicate radici.
Le aree tematiche del parco sono due: la prima, di fronte al Casinò, in cui si trovano piante grasse, palme e succulente dell’America centrale, tra cui spiccano, in modo particolare, due monumentali nolina recurvata; la seconda zona, che comprende tutta la restante parte, riproduce un’ambientazione subtropicale con piante esotiche dei cinque continenti, alcune anche dell’area caldo-umida, in cui primeggiano le cicadacee.
Il cuore del giardino è rappresentato da una piccola nicchia, protetta da una cancellata, al cui interno cresce la rarissima e antichissima wollemia nobilis, una pianta tropicale di cui quello a Villa Angerer è uno dei pochi esemplari esistenti al mondo. La wollemia, di cui esistono fossili di 90 milioni di anni fa e che si credeva estinta da due milioni di anni, proprio per la sua delicatezza è stata circondata da una recinzione per proteggerla. Proprio per sottolineare l’antichità di questa pianta, sono state inserite nell’ambiente alcune rappresentazioni grafiche di animali preistorici, per creare una simbologia didattica tra evoluzione del mondo animale e quello vegetale a comprendere le grandi trasformazioni che hanno accompagnato il processo evolutivo.
Parte della piante sono contrassegnate con etichette in cui sono indicati il genere e la specie della pianta, oltre ad un inserimento cartografico su cui è visualizzata la regione d’origine delle stesse. Il sistema informativo-didattico è in fase di adeguamento con il sistema QR Code.
"La manutenzione del giardino – conclude il responsabile dei Beni Ambientali Claudio Littardi – sarà concepita in funzione naturalistica, in modo che l’uomo interferisca il meno possibile con le piante, consentendo ai visitatori di assaporare il piacere di un ambiente (quasi) incontaminato. Sono, pertanto, esclusi tappeti erbosi, impianti di irrigazione automatizzata e altri sistemi tecnologici".