Unitre Sanremo, venerdì 7 febbraio lezione di letteratura latina

9 febbraio 2014 | 14:02
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Unitre Sanremo, venerdì 7 febbraio lezione di letteratura latina

E’ stato sviluppato un tema eterno quale l’amore con l’aiuto di due attori ed un musicista e la contestualizzazione storico-letteraria di Fabio Barricalla. La Presidente Forneris, anche questa volta ha regalato al pubblico un pomeriggio di grandi emozioni

Venerdì 7 Febbraio Unitre Sanremo ha sviluppato un tema eterno quale l’amore con l’aiuto di due attori ed un musicista e la contestualizzazione storico-letteraria di Fabio Barricalla. La Presidente Forneris, anche questa volta ha regalato al pubblico un pomeriggio di grandi emozioni.
Eppure sono passati oltre due millenni da quando Lutazio Catulo, Catullo, Tibullo, Ovidio, Ausonio, Petronio arbitro, Orazio ed il grande Virgilio si dedicarono ad immortalare in versi amori reali o immaginari verso donne o uomini in qualche caso. Perché la letteratura latina è stata enormemente influenzata da quella greca ed ellenica in generale comprendendo quindi anche quella alessandrina di Alessandria d’Egitto.

E la cultura ellenica non faceva differenza fra amore etero ed omosessuale, privilegiando l’innamoramento ed il corteggiamento su ogni altra cosa. Il dottor Barricalla, ci ha spiegato che nell’antica Roma però si diffonde una certa libertà di costumi, con lati positivi come la possibilità per le donne di chiedere il divorzio ed eccessi negativi come abusi sessuali che costringeranno l’Imperatore Augusto a richiamare i sudditi ai valori morali tradizionali.
Tuttavia fatta la differenza fra i contesti storici, i testi degli autori latini parlano ancora oggi al nostro cuore, perché l’amore per una persona è proprio la scintilla vitale delle storia umana, senza la quale vi è solo decadenza.
L’amore può anche avere purtroppo esiti infelici e tragici, ma può anche farci superare ostacoli che da soli ci parrebbero insormontabili.
L’amore è talmente appagante che per Tibullo supera glorie e ricchezze e può rendere indifferenti anche di fronte alla povertà. E gli anni vissuti anche se tanti non avrebbero senso, senza il valore aggiunto dell’amore.
La suggestione dei brani poetici recitati con maestria da Franco La Sacra e Nicoletta Napolitano della Compagnia del Teatro dell’Albero di San Lorenzo al Mare, ha rapito l’attenzione del pubblico anche perché i sentimenti si sono svelati nelle più diverse sfaccettature. i teneri ed infiniti baci indirizzati da Catullo alla sua amata Lesbia, la gelosia di Orazio, l’ironia sul tradimento di Marziale ed il dolore per l’abbandono di Didone verso Enea, descritto da Virgilio. Il fisarmonicista Gianni Martini, che molti sanremesi conoscono per la sua capacità nel rendere versatile la sua fisarmonica a piano ben oltre gli impieghi tradizionali, ha sottolineato la
recitazione dei versi, senza essere invasivo. Ed infatti là dove sarebbero sembrati più appropriati la cetra ed il liuto, l’espressività dei suoni e la vertigine dei virtuosismi hanno rubato la scena ai bravissimi attori in alcuni brani di intermezzo.

Applausi copiosi per tutti a fine lezione ed anche una richiesta di bis per il brano di Catullo insaziabile di baci.