Porto Spa, Capacci su proroga concordato: “Dubbi su possibilità di accordo con banche e Acquamare”
“Perché la proposta di concordato si realizzi occorrono tre premesse: accordo con Acquamare, per il suo abbandono definitivo, accordo con le banche finanziatrici di Acquamare, accordo con il Comue di Imperia, per il rinnovo della concessione demaniale”
Carlo Capacci ha quindi letto la seguente lettera di risposta: “L’obiettivo del Comune di Imperia è quello di pervenire al completamento della realizzazione delle opere previste dal progetto definitivo del porto, nel più breve tempo possibile e senza risorse pubbliche aggiuntive. A tale riguardo la proposta di concordato preventivo presentata dalla società ci è sembrata, tra le iniziative possibili, una buona soluzione, ma non l’unica".
"Perché la stessa vada a compimento, come risulta dalla proposta presentata il 29 marzo 2013, è necessario che si realizzino una serie di premesse" – puntualizza la missiva di risposta di Capacci – "tra le quali: l’accordo con Acquamare, per il suo definitivo e completo abbandono dell’iniziativa; l’accordo con le banche finanziatrici di Acquamare, per la cancellazione dell’ipoteca iscritta sui beni demaniali. In realtà, tra le premesse del concordato ve ne sarebbe una terza: l’accordo con il Comune di Imperia per la proroga/rinnovo della concessione demaniale, accordo, però, che la proposta non mette in adeguato rilievo. Tanto ciò è vero che l’attività negoziale della società, propedeutica alla concretizzazione della proposta, si è concentrata esclusivamente nelle trattative con Acquamare e con il pool di banche. Ciò è accaduto nonostante il Tribunale di Imperia stesso abbia segnalato che il mantenimento delle concessioni demaniali in capo alla debitrice si ponga come punto di maggior delicatezza dell’operazione, costituendo la vera condizione di fattibilità del concordato.
Apprendiamo adesso formalmente dalla vostra lettera che la società avrebbe chiesto un differimento dell’adunanza dei creditori prevista per il 24 gennaio 2014 , differimento che, per quanto ci consta, sarebbe già stato concesso. La procedura è così destinata, in contrasto con l’esigenza di celerità sopra evidenziata, ad allungarsi rispetto ai tempi previsti.
Ma, soprattutto, non è dato conoscere il motivo del rinvio e se lo stesso avrebbe potuto essere evitato , né il motivo per cui gli accordi transattivi, che dalla lettura della proposta sembravano già all’epoca a buon punto, non siano ad oggi ancora conclusi"
"Ora è evidente che il trascorrere dei mesi senza che vi sia un approdo in vista , almeno per quello che ci è dato sapere, fa sorgere il dubbio circa l’effettiva possibilità di chiudere tali accordi, o quantomeno con contenuti accettabili dal Comune di Imperia" – prosegue la lettera di Capacci – " L’assenso del Comune di Imperia alla proroga o al rinnovo delle concessioni è pertanto condizionato ai tempi e al contenuto degli accordo con Acquamare e il pool di banche. È quindi evidente come non sia possibile – a prescindere dalla competenza degli organi comunali a decidere sulle questioni poste dalla vostra missiva – esprimere la disponibilità dell’amministrazione comunale in maniera preventiva e a prescindere dagli accordi che saranno conclusi“.