Gravemente USTIONATI dai furgari un calciatore 13enne e un 30enne. Denunciati i genitori del primo

Le loro prognosi sono superiori ai trenta giorni, ma sarebbero fuori pericolo di vita. I “furgari” sono costituiti da tubi di cartone o di bambù riempiti da polvere pirica
Un calciatore di 13 anni, che milita nella Taggese e un giovane di 30 anni sono rimasti gravemente ustionati, in due episodi distinti: il primo a una gamba (ha riportato la perforazione di una coscia) e il secondo a una mano, dopo aver acceso due "furgari" (fontane di fuoco illegali), la scorsa notte, a Taggia, a margine dei festeggiamenti patronali di San Benedetto. Sul posto sono intervenuti: il personale sanitario del 118 e i carabinieri della locale Stazione.
I genitori del ragazzino rischiano ora una denuncia, così come il trentenne, quest’ultimo accusato di accensione di fuochi illegali. I due sono stati dapprima accompagnati al pronto soccorso dell’ospedale Borea di Sanremo, quindi sono stati trasferiti: il ragazzino al Gaslini di Genova e il trentenne all’ospedale San Paolo di Savona, al Centro di Chirurgia della Mano.
Le loro prognosi sono superiori ai trenta giorni, ma sarebbero fuori pericolo di vita. I "furgari" sono costituiti da tubi di cartone o di bambù riempiti da polvere pirica.
Si tratta di fuochi d’artificio che se costruiti male possono esplodere o infiammarsi, come accaduto nel caso dei due feriti. La tradizione dei furgari affonda le sue radici nel medioevo, quando la popolazione locale riuscì a scongiurare l’attacco dei predoni saraceni, provenienti da mare, accendendo dei fuochi in paese. I predoni, alla vista della città in fiamme, pensando che fosse già stata saccheggiata, si allontanarono.
Il servizio sanitario è stato curato dalla Croce Rossa di Taggia, con l’ausilio dei volontari dei Comitati di zona della provincia.