Domenica 2 febbraio, in tutte le parrocchie della Diocesi celebrata la Giornata per la Vita

3 febbraio 2014 | 10:01
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Domenica 2 febbraio, in tutte le parrocchie della Diocesi celebrata la Giornata per la Vita

Ci si è soffermati soprattutto sull’importanza di costruire relazioni importanti, perché tutta la nostra esistenza sia un incontro

Generare futuro: è questo il tema della Giornata della vita che si è celebrata ieri in tutte le parrocchie della Diocesi. Sabato sera alle ore 21,00,  nell’Oratorio dell’Immacolata di San Remo, nel Centro Eucaristico Diocesano, si è tenuta la Veglia per la vita.
Questa adorazione preparata dal Movimento per la vita e dal Centro aiuto alla vita (Cav) ha ripreso e celebrato i temi proposti dalla Conferenza Episcopale Italiana. Si è chiesto perdono per tutte le mancanze contro la vita dal suo primo istante di concepimento sino all’ultimo. Ci si è soffermati soprattutto sull’importanza di costruire relazioni importanti, perché tutta la nostra esistenza sia un incontro. Durante l’Adorazione eucaristica risuonavano le parole di Papa Francesco, pronunciate il giorno dell’inizio del suo
pontificato: «È il custodire la gente, l’aver cura di tutti, di ogni persona, con amore, specialmente dei bambini, dei vecchi, di coloro che sono più fragili e che spesso sono nella periferia del nostro cuore. È l’aver cura l’uno dell’altro: i coniugi si custodiscono reciprocamente, poi come genitori curano dei figli, e col tempo anche i figli diventano custodi dei genitori». Si è poi letto il brano del libro dell’Esodo, che narra di come durante il cammino nel deserto degli Ebrei verso la terra promessa, il popolo assetato si sia ribellato a Mosè. Dio sceglie in quel caso ancora il suo profeta perché percuota con il suo bastone la roccia, da cui scaturisce acqua. Nel deserto della nostra esistenza, nella cultura dominante, che mistifica ed avvilisce il significato della vita di Dio e nostra la fede in Gesù, lo scandalo della sua vita umana e divina percuote il nostro cuore indurito e permette di accogliere il dono dell’esistenza che non ci appartiene.